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LA LETTERA AL GOVERNATORE

Aquardens, progetto area Covid-free. L’ad scrive a Zaia: «Virus e Dpcm ci hanno spezzato le ali»

Aquardens, il parco termale
Aquardens, il parco termale
Aquardens, il parco termale
Aquardens, il parco termale

«Da aprile di quest’anno ipotizziamo di realizzare un’area Covid free ed ora è giunto il momento di applicare il concetto». È un passaggio della lettera che Flavio Zuliani, amministratore delegato di Aquardens, ha scritto al presidente del Veneto, Luca Zaia. L’ad ricorda che la struttura che guida «ha 110.000 mq di parco, 8.000 metri cubi in 14 vasche termali, 200 collaboratori e mezzo milione di visitatori l’anno. Rappresento un’azienda leader del settore termale italiano per innovazione e prodotto, in continua crescita ed abbiamo raggiunto nel 2019 numeri importanti col 45% di Ebitda». «Purtroppo», spiega Zuliani, «nel 2020 il virus ed i Dpcm ci hanno spezzato le ali e si è perso quanto costruito negli otto anni dall’apertura; abbiamo calcolato i danni tra il 2020 e 2021 della nostra singola impresa che ammontano in circa 35 milioni di mancati ricavi e 10 milioni di costi certi dopo gli ammortizzatori sociali sui dipendenti, e con circa 150mila euro ventilati sul Decreto Ristori e Ristori bis è praticamente impossibile salvarci».

 

«A questo punto», prosegue la lettera, «premesso, valutato e considerato ogni aspetto sulla sicurezza col nostro staff medico (essendo un centro termale siamo anche un presidio sanitario), la pseudo assistenza sociale governativa, l’esigenza del cittadino ed il fabbisogno aziendale, vogliamo proporre un’idea che salvi la “capra ed il cavolo“. «Ad Aquardens, a seguito dell’ultimo Dpcm, non potendo più proseguire con le nostre attività ordinarie, in 24 ore ci siamo organizzati per effettuare tamponi rapidi antigenici in modalità drive-in sul nostro piazzale, per aiutare la sanità nella ricerca dei negativi/positivi ed alleggerire gli ospedali dalla pressione pandemica. Ricordiamo che già nella primavera scorsa abbiamo aiutato gli ospedali della zona, donando risorse economiche della nostra azienda per l’acquisto di camici, mascherine e guanti. Da circa un mese il sistema di screening funziona agevolmente».

 

 

«Ora, guardando ai prossimi mesi, vogliamo lanciare l'idea di aziende sempre e totalmente aperte, previo tampone rapido antigenico da effettuarsi all'ingresso per ogni singola persona, in modo da escludere l'accesso ai positivi e consentire ai negativi di entrare al parco in totale sicurezza. Permettendo così ad ogni ospite di vivere un'esperienza completa e salutare, possibilmente auspicando di divenire area in deroga alle restrizioni in corso», sottolinea Zuliani.

«Questo permetterebbe all'utente di godere in piena libertà di tutti i prodotti e servizi del parco e all'azienda di vivere di "luce diretta" consentendole di svolgere il proprio core business senza assistenze, creando un regime di "ritorno al passato" oggi così tanto desiderato da tutti»

 

«In sostanza il nostro esempio potrà essere applicato a tutte le aziende che sapranno organizzarsi con tampone rapido antigenico in forma drive-in all'ingresso eseguito da personale medico/infermieristico. In questo modo le aziende potranno far entrare nelle proprie strutture i negativi ed essere completamente aperte senza restrizioni».

«Sarebbe una rinascita economica attraverso l'unione di "sicurezza sanitaria e business" dando una speranza al mondo intero. Sappiamo bene che per i vaccini si dovrà attendere ancora 6-12 mesi e le aziende non sopravviveranno così a lungo e nemmeno ce la farà il Paese ad assisterle, con conseguente fallimento generale. Conveniamo con lo spirito Veneto e del suo governatore Luca Zaia ed auspichiamo che, lette queste righe, lui stesso voglia farsi promotore verso il Governo per lanciare questo nuovo progetto. Noi di Aquardens siamo già pronti e potremmo essere il progetto pilota, portando avanti il Veneto come esempio mondiale. Infine consideriamo che il costo tampone, personale medico e struttura drive-in sia a carico dell'azienda proponente, per avere in cambio una struttura completamente aperta e “libera” conclude l’ad di Aquardens. (ANSA)

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