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Aquardens esentata dal decreto di Conte

Parte del parco termale di Aquardens a Santa Lucia di Pescantina;  dispone di 13 vasche
Parte del parco termale di Aquardens a Santa Lucia di Pescantina; dispone di 13 vasche
Parte del parco termale di Aquardens a Santa Lucia di Pescantina;  dispone di 13 vasche
Parte del parco termale di Aquardens a Santa Lucia di Pescantina; dispone di 13 vasche

Aquardens resta aperta e attiva un’iniziativa pilota nel contrasto al Covid-19. Il centro termale in Valpolicella, a Santa Lucia di Pescantina, oltre alle 13 vasche e ai 5.200 metri quadrati di acqua salsobromoiodica dislocate in una superficie totale del centro di 110mila metri quadrati, è dotato di un presidio sanitario accreditato e come tale può continuare a erogare i propri servizi anche dopo l’ultimo decreto del 25 ottobre del Consiglio dei ministri. «È un riconoscimento importante del grande sforzo effettuato fino ad ora e soprattutto del ruolo fondamentale che le terme hanno per la salute delle persone», afferma l’amministratore delegato di Aquardens, Flavio Zuliani. «Sicurezza e salute sono da sempre i nostri valori fondanti. Il nostro stabilimento termale è aperto e sicuro grazie ai protocolli di sicurezza rigorosi e al presidio sanitario con poliambulatorio medico autorizzato e accreditato dal Sistema sanitario nazionale», spiega. «La nostra acqua salsobromoiodica microbiologicamente pura ha proprietà curative per molteplici malattie, da quelle reumatiche ai problemi legati all’apparato respiratorio, viene microfiltrata sette volte al giorno e ricambiata completamente nelle 48 ore. Al tema della prevenzione e del benessere psicofisico, quindi, si affianca da sempre in modo preponderante l’aspetto sanitario». Su questa linea, Zuliani annuncia a breve il lancio della collaborazione con un ospedale del territorio nell’ambito del controllo e della gestione dell’emergenza coronavirus. «Saremo capofila di un progetto che ci rende profondamente orgogliosi», sottolinea. Dopo i primi, difficili mesi della pandemia e il lockdown di primavera, Aquardens ha riaperto l’11 luglio e ha intrapreso una serie di iniziative volte a garantire protocolli rigidi nell’accoglienza e gestione degli ospiti, che prevedono ad esempio rilevamento della temperatura con termoscanner all’ingresso, tracciabilità degli ospiti fino a 14 giorni, utilizzo delle mascherine, distanziamento e sanificazioni costanti, oltre che la presenza di impianti tecnologici di ultima generazione per i trattamento dell’aria. Oltre a ciò, il centro termale ha previsto un piano periodico di autocontrollo con tampone ai 200 tra dipendenti e collaboratori, nonché sistemi di gestone dei clienti che prevedono la prenotazione giornaliera e oraria dei servizi erogati. •

Camilla Madinelli

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