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Emigrato settant'anni fa

Adriano festeggia 100 anni in Brasile con la nostalgia di Negrar

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Adriano Bonaldi festeggia 100 anni
Adriano Bonaldi festeggia 100 anni
Adriano Bonaldi festeggia 100 anni
Adriano Bonaldi festeggia 100 anni

Vive in Brasile dal 1951, il centenario di origine negrarese Adriano Bonaldi. A Curitiba per la precisione, la capitale di uno degli stati meridionali brasiliani, il Paraná. Partì da solo a 30 anni, ormai settant'anni fa, dopo aver saputo da alcuni amici che in Brasile c’era lavoro e che Curitiba era una bellissima città. Il suo coraggio e la sua intraprendenza sono stati ripagati. Lì ha trovato impiego nella compagnia telefonica statale e ha incontrato Rosa Maria de Lourdes Falce, che nel 1953 è diventata sua moglie e con la quale ha avuto cinque figli. Ha disegnato da solo i progetti della sua casa brasiliana, forte degli studi fatti a Verona alla scuola tecnica industriale, e ha posto le fondamenta di una famiglia felice.

 

Ma Bonaldi non ha mai smesso di pensare a Negrar e alla Valpolicella, sua terra d’origine, come a Verona. Al punto che anche in occasione del centesimo compleanno, festeggiato con allegria il 4 maggio insieme ai familiari, oltre ai palloncini colorati e alla torta ha voluto anche la bandiera d’Italia. Il centenario infatti, sesto e penultimo figlio di Valentino Bonaldi e Maria Adami, ricorda ancora bene la casa del Seicento in cui nacque suo papà. Della città, invece, conserva ottima memoria del conservatorio musicale in cui studiò violino, della scuola, delle piazze e dei palazzi storici. Bonaldi gode di ottima salute, scrive testi, si prende cura del suo giardino con molte piante da frutto e ama gli animali, dedicandosi a cani e canarini. La notizia dei festeggiamenti «ponte» tra Curitiba e Verona per il centenario, che ha parenti anche nel Veronese e coltiva con piacere e nostalgia tanti ricordi della vita vissuta prima di emigrare così lontano, sono arrivati grazie a internet e ai social network. Gabriel Arruda, che ha sposato una nipote di Adriano, ha trovato «L’Arena» sul canale Instagram e si è messo in contatto con la redazione per raccontarne la storia.

«Adriano è ancora tanto orgoglioso di essere veronese», afferma Gabriel Arruda che ci ha messi in contatto e regalato il testo di una poesia scritta da Bonaldi: «Tutte le sere nella città che non è mia suona le campane della Ave Maria. Un mesto sentimento e grande nostalgia invade l’anima mia. Ma non prego più a la Vergine Maria perché me porte a casa mia. Perché là non c’è più la mamma mia». .

Camilla Madinelli

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