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SANT’ANNA D’ALFAEDO

Morto sul trattore,
addio a Gianmichele
«anima buona»

SANT’ANNA D’ALFAEDO
La bara dell'allevatore e il sacerdote che ha celebrato i funerali. FOTO PECORA
La bara dell'allevatore e il sacerdote che ha celebrato i funerali. FOTO PECORA
La bara dell'allevatore e il sacerdote che ha celebrato i funerali. FOTO PECORA
La bara dell'allevatore e il sacerdote che ha celebrato i funerali. FOTO PECORA

All'improvviso. In modo tragico. E troppo presto. Se n'è andato così, lasciando parenti, amici e compaesani increduli oltre che addolorati, l'agricoltore e allevatore quarantatreenne Gianmichele Pedrini, morto giovedì scorso in un incidente agricolo poco distante dalla sua casa e dalla sua azienda a Spiazzo, località di Sant'Anna d'Alfaedo che fa parte della parrocchia di Cerna.

E proprio nella chiesa di Cerna si è fatto portavoce della profonda tristezza che affligge da giorni la piccola comunità don Dario Adami, coordinatore dell'Unità pastorale della Lessinia Occidentale. Sono giorni pasquali segnati dal lutto, in paese, giorni pasquali che molti non dimenticheranno facilmente e durante i quali tanti si sono stretti attorno alla famiglia Pedrini.

«Nell'ottava di Pasqua, in questo duello tra la vita e la morte, il Signore ci doni la forza di non soccombere al dolore e faccia in modo che la nostra fede non si addormenti», afferma don Adami durante l'omelia. Il sacerdote ha concelebrato il funerale di Pedrini insieme a don Luigi Marogna, originario di Sant'Anna, e don Guido Todeschini, fondatore e direttore di Telepace.

«Sentiamoci tutti uniti e stiamo vicini, ora che la nostra comunità è stata segnata da questa tragedia, da questa amarezza per la perdita di Gianmichele, così giovane», continua don Adami. Sull'altare insieme ai sacerdoti, ieri mattina, c'erano anche gli alpini della sezione di Cerna che, al termine del rito funebre, gli hanno dedicato una commossa preghiera dell'alpino. La cerimonia è stata semplice, intensa, partecipata. Gremita la chiesa di Cerna, dove tante persone hanno seguito la cerimonia funebre animata dai canti del coro con la chitarra. Giovani e anziani, amici di famiglia, agricoltori che di tanto in tanto aiutavano Pedrini nel lavoro nei campi o con gli animali. Tra la gente anche il sindaco di Sant'Anna d'Alfaedo, Raffaello Campostrini, e persone che Gianmichele l'hanno incontrato per strada o tra i pascoli. Durante quella vita semplice che lo ha contraddistinto, fino all'ultimo giorno. Composto il dolore della mamma Maria, prossima gli 80 anni e duramente messa alla prova negli affetti più cari: dopo aver perso il marito Luigi, qualche anno fa, ora deve affrontare anche la morte del suo unico figlio e la solitudine.

«Cerchiamo di esserle accanto e coltiviamo amore fraterno tra di noi», invita il coordinatore dell'Unità pastorale. «Chiediamo al Signore Risorto di non chiuderci nelle lacrime e nella sofferenza, ma di riaprici alla vita e tornare alla nostra realtà consapevoli che l'amore dura per l'eternità». La lezione, sottolinea don Adami, ci arriva direttamente da Gesù Risorto «che si prende cura dei suoi discepoli e del loro stato d'animo, senza prediche. Noi vorremmo tante risposte, vorremmo sapere cos'è accaduto a Gianmichele e perché».Spiega però che la strada da seguire per chi ha fede è la comprensione, non assecondare «la curiosità morbosa di sapere e capire tutto».Spezzato dalle lacrime il breve intervento finale in ricordo del quarantenne, seguito da un applauso: «Ancora increduli ti salutiamo, Gianmichele, con la consapevolezza che nessuno muore sulla terra finché vive nei cuori di chi resta. Veglia su di noi».Lo farà di certo, lui che tutti hanno dipinto come «anima buona». Lo farà dai prati e pascoli del cielo, ora che ha lasciato per sempre quelli della sua amata Lessinia.

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