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A Bosco Chiesanuova

Una giornata per ricordare la «falchetta» Lucia

Lucia Corradi, la diciottenne che amava l’hockey FOTO PECORA
Lucia Corradi, la diciottenne che amava l’hockey FOTO PECORA
Lucia Corradi, la diciottenne che amava l’hockey FOTO PECORA
Lucia Corradi, la diciottenne che amava l’hockey FOTO PECORA

Non hanno voluto rassegnarsi di non vederla più sui pattini fare la pazzerella con bastone e disco al palaghiaccio: per questo gli amici dell’associazione sportiva Falchi Hockey Bosco hanno deciso di intitolare un trofeo a Lucia Corradi, la diciottenne morta tragicamente lo scorso settembre nell’incidente in cui furono coinvolti altri cinque suoi amici, tutti insieme diretti a Malga Vigna per una festa di fine estate.

 

Il dramma, che per le sue conseguenze scosse profondamente la piccola comunità di Bosco Chiesanuova, aveva bisogno di trovare un segno positivo nel ricordo della giovane liceale, all’ultimo anno del Copernico, e nella sua passione per questo sport. Oggi, i Falchi Hockey, con il patrocinio del Comune e la collaborazione di Libertas, del Palaghiaccio, che sarà aperto dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 17, nonché col sostegno della Cassa rurale Vallagarina, si terrà, a partire dalle 17 e a ingresso libero, il primo «Trofeo Lucia Corradi», un triangolare di hockey per ragazzi dai 9 ai 17 anni, con la presenza di squadre da Brescia, Modena, Varese, Milano, Bergamo e Bologna.

Alle 17.30, in un triangolare si sfideranno le squadre degli under 9-11 e dalle 20.10 quelle degli under 14-17. Al termine degli incontri ci saranno le premiazioni e un momento di ricordo di Lucia, voluto dagli amici, dal direttivo del Palaghiaccio, dal Bar del Pala e dagli atleti senior dei Falchi, «perché anche lei “la nostra falchetta” ha dedicato tempo, fatica, ma anche tantissimo entusiasmo e divertimento a questo sport», dice Claudio Toffanin, consigliere comunale e presidente dei Falchi Hockey.

 

Nella serata sono previsti anche dei giochi con in palio dei bellissimi premi, possibilità di cenare negli stand enogastronomici con «gnochi sbatui», panini e patatine fritte. L’incasso della serata è destinato in beneficenza alla Croce Verde Lessinia. Lucia, con le amiche Arianna, Matilde e Stefania aveva deciso tre anni fa di ricostituire la squadra femminile di hockey, che a Bosco aveva già avuto delle stagioni di splendore con i Falchi negli anni Ottanta e Novanta.

 

Grazie alle loro amicizie scolastiche erano riuscite a coinvolgere altre ragazze anche di altri paesi e di Verona che partecipavano attivamente agli allenamenti del martedì e del giovedì. «Era una passione sul nascere, non ancora coinvolta in attività agonistiche, ma a livello amatoriale», aggiunge Toffanin, «e comunque qualche partitella con l’obiettivo di amalgamare lo spogliatoio e creare lo spirito di gruppo eravamo riusciti ad organizzarla. Lucia era grintosa, affrontava gli scontri senza paura, rimediando successi e cadute, come per tutti quelli che praticano con passione questo sport. Se anche le falchette dell’hockey sono ritornate in pista è merito di Lucia e delle sue amiche», sottolinea Toffanin, che di quella rinascita è stato l’ispiratore e primo custode. Lucia ci credeva particolarmente e si era sempre dedicata con passione a questa attività, coinvolgendosi anche nel seguire l’avviamento dei più piccoli a questo sport affascinante.

Purtroppo la tragedia della sua scomparsa, unita ai tanti impegni di scuola, lavoro e amicizie hanno sfaldato la compattezza del gruppo per quanto riguarda allenamenti e attività agonistiche, ma il desiderio di ricordare Lucia è sempre stato impellente e il trofeo a lei dedicato permette di sognarla ancora in picchiata veloce sui pattini come una «falchetta» e come a lei piacerebbe essere ricordata. •

Vittorio Zambaldo

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