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La storia di Manuela

Sveglia «notturna»
per arrivare
in tempo a scuola

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Manuela Consolaro
Manuela Consolaro
Manuela Consolaro (video Zambaldo)

La sveglia è suonata anche stamattina alle 5.30 per Manuela Consolaro, 17 anni, della contrada Rancani di Durlo, frazione di Crespadoro, nella Lessinia vicentina. Una veloce lavata al viso, una altrettanto veloce colazione, prima di inforcare lo scooter Aprilia che per il terzo anno la porterà alla fermata del bus dell’Atv in località Roncari di Campofontana per scendere a scuola fino a San Bonifacio dove frequenta il quarto anno del liceo delle Scienze umane Guarino Veronese. Dieci minuti di strada a piedi e poi ingresso in aula dalle 7.45 e rientro a casa per le 14.30.

 

Il bus parte alle 6.05 e i cinque chilometri che la separano dalla fermata se li divora, mentre mamma Orietta, dalla finestra della camera guarda la luce del fanale che avanza nel buio del mattino non ancora nato.

 

Difficile vivere quassù isolata fra i monti? «Il paese è bello, ma non è per gente della mia età: con gli amici e le amiche del paese mi trovo bene ma sono pochissime le ore che possiamo passare insieme. Lego molto con le compagne di classe però quando arriva la fatidica domanda: “Stasera usciamo insieme?” mi trovo sempre spiazzata. Qualche volta dico di sì, ma capisco che non posso chiedere ai miei genitori di portarmi in pianura tutte le settimane», dice. Ha un contratto per un lavoro da cameriera il sabato e la domenica in un agriturismo del posto che le permette di avere un piccolo stipendio per le proprie necessità: «Per i vizi… alla benzina pensa papà», precisa sorniona.

V.Z.

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