<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
BOSCO CHIESANUOVA

Signora colta da malore, l'ambulanza ci mette un'ora ad arrivare in paese. Il sindaco: «E non è la prima volta»

Il sindaco Claudio Melotti ha denunciato il ritardo in un post su Facebook
L' ambulanza della Croce Verde Lessinia
L' ambulanza della Croce Verde Lessinia
L' ambulanza della Croce Verde Lessinia
L' ambulanza della Croce Verde Lessinia

La neve che scende su Bosco Chiesanuova. Una signora del posto che improvvisamente si sente male. La telefonata ai carabinieri per chiedere aiuto. Ma l’attesa per l’ambulanza è lunghissima: un’ora, prima che il mezzo di soccorso riesca a raggiungere il paese lessinico e a prendersi cura della paziente.

È successo giovedì mattina. Il sindaco di Bosco, Claudio Melotti, che casualmente era passato per la piazza del paese, incrociando la malcapitata e chi con lei stava aspettando i soccorsi, ha poi scritto un post di denuncia sul suo profilo Facebook.

Un messaggio che ha catalizzato sostegno e condivisione – molti coloro che, nei commenti, hanno testimoniato d’aver subito a loro volta, sempre in Lessinia, lunghe attese per i soccorsi d’emergenza – ma che ha suscitato pure qualche malumore. Melotti aveva scritto: «Stamattina, a Bosco Chiesanuova, una signora colpita da un malore ha dovuto attendere 59 minuti dalla telefonata ai carabinieri per l’arrivo dell’ambulanza. E non è la prima volta che accade una cosa simile».

La Croce Verde Lessinia operativa solo parzialmente

«Questo perché», spiegava, «la nostra Croce Verde Lessinia, con sede a Cerro – a base volontaria, che ringrazio – opera h24 solo nel week-end, nei festivi e d’estate; mentre negli altri giorni dalle 21 alle 6. Evidentemente», ha ipotizzato Melotti, «gli operatori di Grezzana erano già impegnati altrove, perciò l’ambulanza è partita da una delle sedi di Verona».

Ma «se si fosse trattato di un infarto o di un’ischemia?», si domandava il primo cittadino. Concludendo che un’attesa così prolungata per l’arrivo dell’ambulanza «è inaccettabile e ingiusta, per un servizio vitale per la salute pubblica. Anche la montagna ha i suoi diritti. Mi impegno a interpellare anche i colleghi dei Comuni vicini per migliorare una situazione che è oggettivamente inadeguata».

Al momento, dall’amministrazione comunale di Bosco non arrivano altre dichiarazioni. Il tema, comunque, non è nuovo: già anni fa, il ventilato ridimensionamento degli avamposti lessinici delle Croci per il soccorso d’emergenza scatenò la protesta della popolazione. Proprio Bosco, tra l’altro, negli ultimi tempi ha lavorato per diventare «territorio cardio-protetto», dotando i luoghi pubblici di svariati defibrillatori.

 

Lorenza Costantino

Suggerimenti