Sette ristoranti in rete per riscoprire le tipicità

Ha preso il via dal ristorante La Stua di Erbezzo con lo chef Bruno Fantoni a fare gli onori di casa, la quarta edizione di Lessinia Gourmet, ideata dal team di Alta Lessinia e patrocinata da Confcommercio, Parco naturale regionale della Lessinia, Slow Food Verona, Associazione per la tutela della Pecora Brogna e Consorzio Monte Veronese Dop. È stato il primo di una serie di appuntamenti enogastronomici che vedranno coinvolti sette ristoratori della Lessinia in altrettante serate di degustazione fra ottobre e novembre, per valorizzare i prodotti locali a km zero e il valore della filiera corta tra produzione agricola e ristorazione locale, con degustazione di speciali menu appositamente preparati per valorizzare il legame instaurato tra gli chef e i piccoli produttori locali. Il 16 ottobre l’appuntamento sarà al Ristorante Pizzeria da Fabio e il 23 ottobre al Ristorante Veneranda a Corbiolo di Bosco Chiesanuova e, nel mese di novembre, venerdì 6 al ristorante Lenci Tre di Bosco Chiesanuova, venerdì 13 all’Osteria Ljetzan di Giazza, venerdì 20 al ristorante 13 Comuni di Velo e venerdì 27 al ristorante Al Caminetto di Malga San Giorgio. «In questo anno particolare, che ha messo in difficoltà il mondo dell’ospitalità e della ristorazione, Lessinia Gourmet vuole essere un esempio positivo di come sia fondamentale promuovere un territorio turistico attraverso la valorizzazione della sua cucina e dei suoi prodotti agricoli, per consolidare un legame forte e costante con gli ospiti che lo visitano», ha detto Riccardo Zanini di Alta Lessinia, presentando la prima serata. Il sindaco di Erbezzo, Lucio Campedelli ha sottolineato che si tratta «di una fra le principali iniziative di promozione del territorio lessinico e meritano un plauso quanti hanno organizzato e aderito. Chi fa turismo sul territorio sono sicuramente gli operatori del settore e a loro va dato merito perché negli ultimi anni la Lessinia si sta distinguendo per un’elevata qualità dell’offerta turistica ed enogastronomica. Finalmente si è capito che abbiamo un tesoro in casa e non serve cercare all’estero il meglio. Abbiamo prodotti ottimi che saranno il fondamento per valorizzare anche per il futuro la nostra offerta e il nostro ruolo all’interno del turismo della nostra regione e del nostro paese». •