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A Bosco Chiesanuova

No alla settimana corta: «Qui la scuola si scalda con il biogas degli allevamenti vicini»

Il polo scolastico in località Carcaro - inaugurato nel 2017 - è completamente sostenuto dal calore prodotto dalla vicina centrale in cui si produce biogas con i liquami degli allevamenti locali
Il polo scolastico di località Carcaro nel giorno dell’inaugurazione, ospita elementari e medie
Il polo scolastico di località Carcaro nel giorno dell’inaugurazione, ospita elementari e medie
Il polo scolastico di località Carcaro nel giorno dell’inaugurazione, ospita elementari e medie
Il polo scolastico di località Carcaro nel giorno dell’inaugurazione, ospita elementari e medie

Caro bollette e settimana corta a scuola: ma l’efficienza energetica delle strutture scolastiche? È la qualità edilizia, ancor più del monte ore, a influenzare la spesa per illuminazione e riscaldamento dei fabbricati pubblici adibiti all’insegnamento. Questi, però, sono spesso strutture datate, con impianti superati, infissi e serramenti inefficienti e un alto spreco d’energia, acuito da manutenzioni ridotte all’osso. 

Edilizia scolastica, poche eccellenze

Nel panorama degli istituti veronesi, in larga parte obsoleti soprattutto dal punto di vista termico, spicca però qualche eccellenza. Negli anni scorsi, alcuni Comuni hanno investito sulle scuole per ridurre sensibilmente le bollette (oltre all’inquinamento). E mai come ora si può dire: la lungimiranza paga. 

Un esempio è Bosco Chiesanuova: fra i pochi, nel Veronese, a vantare strutture scolastiche a impatto ambientale vicino allo zero grazie a due risorse rinnovabili su cui l’amministrazione ha creduto molto, il biogas e il fotovoltaico.

Il polo che ospita le scuole elementare e media di Bosco, in località Carcaro - inaugurato nel 2017 - è completamente sostenuto, dal punto di vista termico, dal calore prodotto dalla vicina centrale in cui si produce biogas con i liquami degli allevamenti locali; e dal punto di vista elettrico, dai 95 chilowatt di pannelli fotovoltaici installati sul tetto della scuola stessa e della adiacente piscina comunale. Dal sole arrivano così 105mila chilowattora all’anno. 

L’altra scuola entro i confini comunali, la primaria di Corbiolo, sfrutta l’energia elettrica prodotta dall’impianto fotovoltaico da 25 chilowatt sul suo tetto ed è riscaldata con una caldaia ad alto rendimento. 

Il sindaco di Bosco: «La strada giusta da percorrere»

Il sindaco di Bosco, Claudio Melotti, afferma: «Abbiamo sempre avuto la certezza che fosse la strada giusta da percorrere per questo territorio e per i nostri ragazzi, che crescono in scuole, piscina e palestra ecosostenibili. E nell’attuale contesto di instabilità geopolitica, queste scelte ci consentono di guardare al futuro con maggiore serenità, nonostante le speculazioni internazionali sulle materie prime e il costo carburanti riguardino anche noi».

«Con la realizzazione dell’impianto a biogas», continua, «abbiamo dato risposta concreta ad uno dei problemi dei nostri allevatori e permesso a un Comune di 3.600 abitanti, situato a 1.106 metri, di godere di un polo scolastico e sportivo a gestione sostenibile in termini ambientali ed economici». 

Ricordiamo: a Bosco, la centrale a biogas da 250 chilowattora, alimentata da circa 40 metri cubi di liquame al giorno, produce annualmente due milioni e centomila chilowatt di energia elettrica e tre milioni di chilowatt di energia termica. Una parte di questi sostiene, attraverso una linea di teleriscaldamento, la palestra e la piscina comunali e, appunto, il polo scolastico.

Qui la settimana corta non serve, anzi sarebbe deleteria

Ecco perché, prosegue Melotti, «il Comune ha informato il dirigente scolastico, Alessio Perpolli, di non ritenere necessario né utile optare per la settimana corta nel plesso di Bosco. E precisa: «Tecnicamente, lo spegnimento dell’impiantistica il venerdì e la riaccensione il lunedì non assicura un risparmio significativo, tale peraltro da giustificare una spesa triplicata per aggiungere i due pulmini che si renderebbero necessari per organizzare la settimana corta alle medie. Non intendiamo, inoltre, pesare sulle famiglie stravolgendo l’organizzazione dei molti genitori che il sabato lavorano».

Diverse esigenze delle famiglie di Corbiolo

In realtà, l’eccezione c’è ed è rappresentata da Corbiolo, dove le scuole elementari già dallo scorso anno hanno adottato la settimana corta, ma non per motivazioni legate al risparmio energetico, bensì su richiesta dei genitori. «Considerando la scuola al centro della comunità, l’amministrazione ha scelto di mantenere due distinte elementari, una a Bosco e una a Corbiolo, che soddisfano le diverse esigenze dei genitori: quelli per i quali il sabato scolastico è un’esigenza e quelli per i quali, al contrario, è importante avere la giornata a disposizione per trascorrere tempo con i propri figli», racconta l’assessore alla scuola, Lorenza Corradi. 

Nonostante tutte queste premesse, il Comune ha comunicato al dirigente scolastico la richiesta di prestare maggiore attenzione alla gestione della temperatura interna, facendo in modo che sia adeguata al benessere degli alunni ma non superiore ai 20 gradi, così da ottimizzare i consumi e la distribuzione dell’energia termica, necessaria per riscaldare anche palestra e piscina del vicino centro sportivo Monti Lessini: «Una comunità è proprio questo: sentirsi parte di un tutto che mette in rete le proprie risorse perché siano a disposizione di ciascuno».

 

Lorenza Costantino

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