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San Giorgio sarà a «zero emissioni»

Come si presenta oggi San Giorgio: secondo il progetto nel grande parcheggio sorgerà il campo di sonde geotermiche
Come si presenta oggi San Giorgio: secondo il progetto nel grande parcheggio sorgerà il campo di sonde geotermiche
Come si presenta oggi San Giorgio: secondo il progetto nel grande parcheggio sorgerà il campo di sonde geotermiche
Come si presenta oggi San Giorgio: secondo il progetto nel grande parcheggio sorgerà il campo di sonde geotermiche

Rivoluzione verde a Malga San Giorgio. Sembra impossibile che quello che è riconosciuto all’unanimità come un pugno nello stomaco della sempre più diffusa sensibilità ambientale, retaggio di anni dove il cemento era simbolo di riscatto sociale e il consumo di suolo un merito imprenditoriale, torni oggi, grazie proprio a una famiglia di imprenditori illuminati e sensibili ai temi ambientali, al centro di un rinnovato interesse. Questa volta non per nuovi impianti di risalita, non per muove e improbabili costruzioni, ma per ridare alla montagna la sua identità più naturale: essere semplicemente se stessa. Non a caso il progetto si chiama «San Giorgio emissioni zero» con sito e pagina Facebook dedicata, dove l’idea reggente è la riqualificazione ambientale con l’utilizzo di energie rinnovabili grazie al superbonus 110 per cento. È una proposta imprenditoriale di Renato Canteri, amministratore di Nordwind, che ha acquisito il fallimento di Nuova Lessinia spa e che nei giorni scorsi è stata rivolta agli imprenditori e ai tecnici professionisti della Lessinia, oltre che ai proprietari degli immobili della località, ex patria dello sci alpino non solo veronese.

 

Renato  Canteri con la figlia  Silvia e la moglie Marisa Zanoni
Renato Canteri con la figlia Silvia e la moglie Marisa Zanoni

 

In una serata moderata da Alessandro Anderloni, in un teatro Vittoria riempito in tutti i posti autorizzati dalla norma anti Covid-19, Renato Canteri ha illustrato la sua idea con il contributo del sindaco di Bosco Chiesanuova Claudio Melotti e l’appoggio di Giuseppe Mandrone, docente di Geotermia dell’università di Torino, e delle commercialiste Paola Agnolini e Francesca Adami per gli aspetti fiscali e finanziari. Sul destino della località scaligera si discute da tempo. Soprattutto da quando la vocazione sciistica dell’area si è sciolta al sole di tiepidi e asciutti inverni. Rendere Malga San Giorgio un modello d’insediamento abitativo a «emissioni zero» e quasi autonomo dal punto di vista energetico è la scommessa: «San Giorgio diventerà la “perla ecologica” della Lessinia», ha detto Canteri. «Dopo l’acquisto del rifugio Castel Gaibana ci siamo chiesti cosa fare, se radere tutto al suolo e ripristinare il pascolo o riqualificare l’area. La pandemia se da una parte imposto lo stop ai nostri piani, dall’altro ha reso possibile il sogno attraverso il Decreto Rilancio che offre ai proprietari di immobili la possibilità di eseguire opere per l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico tramite il superbonus 110 per cento, che agevola i privati proprietari degli immobili che vedranno l’immobile riqualificato a costo zero e rivalutato». Canteri intende coinvolgere una cordata di imprese e professionisti della Lessinia per un progetto che potrebbe rivelarsi il primo al mondo per un impianto di telegeotermia centralizzato con un immenso campo di sonde geotermiche, nel piazzale del parcheggio, che servirà ognuno degli oltre 500 appartamenti e i tre alberghi. «Il progetto prevede di combinare la geotermia, sfruttando la temperatura del terreno nella fascia fino a 50 metri di profondità, pannelli termofotovoltaici sui tetti e un innovativo “scudo termico” realizzato con elementi ecocompatibili che andrà a rivestire gli edifici», ha spiegato. Il professor Giuseppe Mandrone ha aggiunto nei particolari il funzionamento: «L’energia geotermica utilizza la temperatura del sottosuolo per riscaldare d’inverno e rinfrescare d’estate grazie a pompe di calore; è pulita, disponibile ovunque e in quantità illimitata; giunge in varie forme e abbiamo a disposizione diverse tecniche per utilizzarla. Il sistema è ecologico: non è una scommessa ma una certezza», ha concluso. •

Vittorio Zambaldo

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