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Rete nazionale dei forti italiani Il primo passo al Monte Tesoro

Forte Monte Tesoro FOTO PECORA
Forte Monte Tesoro FOTO PECORA
Forte Monte Tesoro FOTO PECORA
Forte Monte Tesoro FOTO PECORA

Una rete nazionale dei forti italiani, partendo da Forte Monte Tesoro. Il sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo Raffaello Campostrini è pronto a firmare a novembre, a Venezia, un protocollo che metterà insieme le più importanti strutture fortificate d’Italia per scambiare buone pratiche e prodotti attraverso un’economia di scala. «Dobbiamo aprirci alle esperienze fatte altrove, recepire le idee che possono maturare, stare in ascolto e dialogare, se vogliamo mettere in luce le eccellenze del territorio», afferma Campostrini. L’annuncio della rete nazionale è stato dato proprio a Forte Monte Tesoro. Dopo la riqualificazione a opera dell’ architetto Fiorenzo Meneghelli e l’avvio di mostre d’arte contemporanea, ha ospitato una cena tra imprenditori del vino, della pietra e della sanità, esponenti della cultura e professionisti attivi nella rivalorizzazione di opere e luoghi tanto nel Veronese quanto in altre parti della Penisola. L’iniziativa «I tesori della Lessinia e della Valpolicella – dialoghi e idee per valorizzare il territorio», organizzata dai Comuni di Sant’Anna d’Alfaedo e Negrar di Valpolicella, si è avvalsa del contributo di enti, associazioni e attività private. Obiettivo: incontrarsi per guardare insieme al patrimonio ambientale, storico, culturale da riscoprire e promuovere. «Solo tenendoci per mano e favorendo la sinergia pubblico privato potremo fare le cose migliori», dichiara il sindaco di Negrar, Roberto Grison. Tra gli ospiti della serata c’erano gli amministratori delegati di Bertani Domains, Emilio Pedron, e dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, Mario Piccinini; l’artista Pia Gazzola, curatrice dell’archivio del padre Piero (protagonista della ricostruzione di Verona nel Dopoguerra in qualità di soprintendente); il generale della Guardia di finanza per l’Italia Nord Orientale Bruno Buratti, cultore di storia militare che ha raccontato del restauro del forte Aurelia Antica a Roma; l’architetto e docente universitario di Matera Giuseppe Andrisani, che ha spiegato come la città dei sassi è rinata fino a diventare Città della cultura 2019. Prima di arrivare al forte di Sant’Anna, organizzatori e ospiti della serata dedicata alla valorizzazione del patrimonio storico e culturale sono stati accompagnati a Prun, alla scoperta delle cave in galleria per le quali è in corso un progetto di recupero grazie all’impegno dell’associazione La Malga di Prun e al sostegno dell'amministrazione comunale di Negrar. Alcuni che non le avevano mai viste ne sono rimasti affascinati. L’associazione La Malga è stata tra i promotori del pomeriggio e della serata insieme ai ristoratori delle «Tavole della Valpolicella» che hanno offerto la cena. •

Camilla Madinelli

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