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Raddoppiati i fondi per difendersi dai lupi

L’assessore regionale Giuseppe Pan osserva a Velo il recinto elettrificato per fermare le predazioni dei lupi in Lessinia
L’assessore regionale Giuseppe Pan osserva a Velo il recinto elettrificato per fermare le predazioni dei lupi in Lessinia
L’assessore regionale Giuseppe Pan osserva a Velo il recinto elettrificato per fermare le predazioni dei lupi in Lessinia
L’assessore regionale Giuseppe Pan osserva a Velo il recinto elettrificato per fermare le predazioni dei lupi in Lessinia

Raddoppiano i fondi regionali per la prevenzione delle predazioni da grandi carnivori passando da 58mila euro annui a 120mila per il 2019, con un aumento di 62mila euro deciso dalla giunta su proposta dell’assessore all’Agricoltura Giuseppe Pan. «La Regione garantisce l’indennizzo al cento per cento di tutti i danni diretti e indiretti subìti a causa delle predazioni da lupo e da altri grandi carnivori: abbiamo già stanziato per quest’anno 200mila euro a tale scopo», conferma l’assessore Pan, «e accelerato al massimo le pratiche di indennizzo: risultano già istruite tutte le istanze pervenute nel 2019, per un valore complessivo di 61mila euro». Sono finora 153 i capi morti per attacchi del lupo in Veneto e la Lessinia detiene il primato con ben 53 predazioni avvenute dall’inizio dell’anno a metà luglio, 69 capi uccisi e 7 feriti o soppressi. Da sola la Lessinia ha oltre la metà degli attacchi su tutta la regione (che sono stati 95 fino al 15 luglio) e il più alto numero di capi morti, mentre ha il primato la provincia di Vicenza per i feriti e i dispersi. Su base regionale i dati sembrano in leggera flessione rispetto al 2018, quando su base annua si registrarono 400 capi di bestiame uccisi, 50 feriti e 125 dispersi per un totale di 196 eventi di predazione, venti in più rispetto al 2017. La Lessinia paga un tributo altissimo con gli attacchi di maggio (24 in 28 giorni), ma l’assessore Par ricorda che «oltre l’80 per cento delle predazioni è avvenuto su bestiame privo di protezione o contenuto in recinzioni non adeguate. Per cui torno ad invitare pastori e allevatori a investire negli strumenti di prevenzione: oltre alle proprie risorse, la Regione mette a disposizione un milione di euro del Programma di sviluppo rurale nel biennio 2019-2020 per sostenere, sempre al cento per cento, le spese per recinzioni mobili, semipermanenti e fisse, dissuasori acustici e sistemi di allarme. Il bando per presentare domanda di finanziamento (Misura 4.4.3) resta aperto fino al 3 settembre». Per l’assessore, «indennizzi, misure di prevenzione ed esperti localizzati nelle aree più a rischio, a servizio degli allevatori, sono le misure che la Regione ha attivato, nell’ambito delle proprie competenze e di concerto con le categorie interessate, per contenere i danni causati dal lupo. Ma condivido la preoccupazione del mondo agricolo». Dagli allevatori arriva sempre più forte la richiesta di un adeguamento legislativo che permetta una difesa più efficace con l’applicazione della deroga prevista dalla direttiva europea Habitat in merito al contenimento dei grandi carnivori, come ha recentemente riconosciuto la Corte Costituzionale per le Province autonome di Trento e Bolzano che possono legiferare in materia. «Ulteriori e più efficaci strategie di contenimento della presenza del lupo potranno essere adottate solo se autorizzate dal Piano nazionale di conservazione e gestione del lupo, che è di competenza del ministero dell’Ambiente e che il Veneto sta attendendo da anni e continua a sollecitare nelle sedi istituzionali, anche con l’aggiornamento dei dati sull’attività predatoria», conclude Pan. •

Vittorio Zambaldo

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