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Quattro ragazzi volano con l’auto nella scarpata: due feriti gravi

L’auto dei quattro ragazzi sul fondo del burroneGli uomini del Soccorso alpino si calano per portare i soccorsi, ieri in Lessinia  FOTOSERVIZIO SOCCORSO ALPINO
L’auto dei quattro ragazzi sul fondo del burroneGli uomini del Soccorso alpino si calano per portare i soccorsi, ieri in Lessinia FOTOSERVIZIO SOCCORSO ALPINO
L’auto dei quattro ragazzi sul fondo del burroneGli uomini del Soccorso alpino si calano per portare i soccorsi, ieri in Lessinia  FOTOSERVIZIO SOCCORSO ALPINO
L’auto dei quattro ragazzi sul fondo del burroneGli uomini del Soccorso alpino si calano per portare i soccorsi, ieri in Lessinia FOTOSERVIZIO SOCCORSO ALPINO

Buio. La strada curva dolce a sinistra e poi a destra, di colpo. Non ci sono luci, non ci sono segnalazioni né barriere tra l’asfalto e il vuoto. Non sono nemmeno passate le 19 di ieri. La strada è la Provinciale 34 che scende da Fosse alla Valpantena e passa da Ceredo, nel territorio di Sant’Anna d’Alfaedo. Le curve si susseguono, senza luci, senza guard rail. Tutto succede in un attimo: chi guida nemmeno avverte la curva, forse non frena neanche e l’auto vola nel burrone, giù, per una ventina di metri. Rotola, sbatte, si infila tra i fusti e i rami degli alberi. Si ferma sul fondo della scarpata, tra i massi. I quattro ragazzi, giovanissimi, nati nel ’97, sono seduti vicini nell’abitacolo e precipitano uno a fianco all’altro. Solo l’impatto con il terreno e con le rocce li divide, sbalzandoli fuori dalla vettura. I PRIMI DUE. Tra i quattro giovani finiti fuori strada - tutti veronesi - due sono feriti non in modo grave; hanno qualche escoriazione e diverse botte, ma riescono a muoversi. Sono le 19.15 e chiamano i soccorsi che arrivano dopo pochi minuti, mentre i due riescono a risalire. Sono le venti e la strada di Ceredo è ormai illuminata da luci rosse, bianche e blu. Ci sono i mezzi del Soccorso alpino, i vigili del fuoco con un loro mezzo, la Croce rossa, le «gazzelle» dei carabinieri di Negrar e di Sant’Anna d’Alfaedo, due automediche e due ambulanze. I primi due feriti sono portati al pronto soccorso dell’ospedale di Negrar. Gli uomini del Soccorso alpino, con i vigili del fuoco si calano per recuperare gli altri. SUL FONDO. Quando arrivano sul fondo del burrone, i soccorsi - a cui si è aggiunto un medico - si trovano davanti a un ragazzo cosciente, ferito in modo molto grave. È sotto shock e dev’essere sedato. Poi lo imbragano e lo issano su, fino al ciglio della strada, dove viene portato nell’ambulanza e poi a Borgo Trento. L’altro ragazzo, forse quello che era alla guida, non è cosciente e appare subito in gravissime condizioni. Il medico lo visita. Gli uomini del soccorso alpino e i vigili del fuoco prendono la decisione di metterlo su una barella e sollevarlo verso la strada con una serie di paranchi. Il tempo è tutto: il ragazzo deve arrivare il prima possibile in ospedale. Una volta riportato sulla strada, viene portato subito a Verona, all’ospedale di Borgo Trento. E se il report del 118 descrive le condizioni del terzo giovane come «medio grave», per il quarto, quello privo di sensi, si parla di situazione «grave». Dalla chiamata dei primi due, da quando cioè è stato lanciato l’allarme - i conti li fanno gli uomini del Soccorso alpino - sono passate due ore e mezza, in cui tutti hanno lavorato senza sosta per recuperare i feriti, quelli più gravi, e per dare assistenza agli altri ragazzi. Sulle cause dell'incidente indagheranno i carabinieri di Negrar e Sant'Anna d'Alfaedo, coordinati dalla centrale operativa della Compagnia di Caprino Veronese. Ieri, intanto, intorno alle 21.30, la strada Sp 34 era già sgombra. Non c’erano più le auto dei soccorritori e erano sparite tutte le luci. Sulle curve e sull’asfalto è tornato il buio. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giulio Brusati

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