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Pietra della Lessinia per il monumento ai Caduti di Biella

Tommasi e il sindaco Campostrini
Tommasi e il sindaco Campostrini
Tommasi e il sindaco Campostrini
Tommasi e il sindaco Campostrini

Una pietra della Lessina, impreziosita da una incisione dal valore altamente significativo (ricorda il numero dei caduti in guerra da Sant’Anna d’Alfaedo), da alcuni giorni è a Biella. Grazie alla donazione e all’incisione di due artigiani, Sant’Anna d’Alfaedo è presente con una sua targa di pietra della Lessinia nell’area monumentale Nuraghe Chervu della città piemontese il cui sindaco ha ricevuto la delegazione veronese guidata dal sindaco di Bussolengo Roberto Brizzi e formata da rappresentanti di Sant’Anna d’Alfaedo, Sant’Ambrogio e Marano di Valpolicella. Una trasferta fuori regione per donare al Circolo sardo cittadino Su Nuraghe di Biella una pietra di riuso con inciso il nome del proprio Comune e il numero dei suoi caduti durante la Grande guerra. Questa donazioni contribuiranno per la citta di Biella, dopo il recente riconoscimento di Città Unesco, di avere uno dei monumenti ai Caduti più importanti del Paese e per contribuire a rievocare il dolore delle guerre. L’operazione ha coinvolto e ancora lo farà parecchie altre amministrazione comunali che hanno accolto la proposta arrivata dal Comune piemontese. Questo progetto, ideato nel 2015 dal Circolo sardo cittadino Su Nuraghe, è incluso dalla Presidenza dei Consiglio dei ministri tra le manifestazioni di interesse nazionale. «La pietra della Lessinia trasportata a Biella», spiega Samuele Tommasi, assessore comunale e artigiano della pietra di Sant’Anna d’Alfaedo che l’ha donata, «è del corso “Gentil “. L’ho recuperata dopo un restauro in un’ abitazione della Valpolicella ed è di fine Ottocento. La scritta del nome del mio paese e del numero 47, tramite incisione, è l’opera di un altro artigiano del luogo: Denis Marconi». •

R.C.

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