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«Parco, quella proposta va ritirata»

Un’immagine del lungo serpentone in marcia domenica scorsa per difendere il Parco della Lessinia
Un’immagine del lungo serpentone in marcia domenica scorsa per difendere il Parco della Lessinia
Un’immagine del lungo serpentone in marcia domenica scorsa per difendere il Parco della Lessinia
Un’immagine del lungo serpentone in marcia domenica scorsa per difendere il Parco della Lessinia

«Il regalo per i trent’anni del parco naturale regionale della Lessinia? Il ritiro completo del progetto di legge 451». È quanto chiedono senza alcuna possibilità di mediazione i promotori della Camminata per il Parco di domenica scorsa e della lettera sottoscritta da 138 associazioni: il ritiro del pdl 451 è la discriminante per aprire qualsiasi dialogo. Non sono bastate le dichiarazioni del governatore Luca Zaia mercoledì a Fieragricola a Verona, che annunciava la non riduzione del Parco e addirittura il suo ampliamento di 50 ettari; né è bastato il comunicato dei tre firmatari del progetto, Alessandro Montagnoli ed Enrico Corsi, entrambi della Lega e Stefano Valdegamberi, eletto con la lista Zaia, nel quale si ribadiva che in aula del Consiglio ci si sarebbe limitati a votare i nuovi confini georeferenziati, mentre sarebbe stato stralciato il contestato articolo 5 che fissa la creazione di aree contigue all’interno dell’attuale confine, che avrebbe sacrificato di fatto i tre grandi vaj dei Falconi, dell’Anguilla e di Squaranto. «Le dichiarazioni dei politici regionali gettano un’ombra inquietante sul futuro del Parco della Lessinia», proseguono gli ambientalisti nel loro documento. «In entrambi i casi si continua a fare rifermento alla planimetria georeferenziata della proposta di legge 451, ignorando che è proprio quella planimetria (inclusa la nuova zonizzazione), insieme con la proposta di legge, che ad oggi 138 associazioni italiane e migliaia di cittadini e cittadine che hanno partecipato alla Camminata per il Parco della Lessinia di domenica scorsa chiedono di ritirare», denunciano inoltre i promotori della Camminata contro il taglio del Parco naturalistico regionale. «Si afferma che non ci saranno tagli all’area protetta, ma si vuole portare in Consiglio regionale una planimetria che prevede la trasformazione di 1.770 ettari di area protetta in zone contigue, che secondo la legge quadro nazionale 394/91 sono da considerarsi esterne al Parco. In tal senso l’annunciato stralcio dell’articolo 5 dalla proposta di legge regionale non cambia la sostanza dell’operazione, ma se possibile la aggrava», insistono. «Le 138 associazioni firmatarie della lettera spedita il 9 dicembre 2019, che ad oggi non ha ancora ricevuto risposta, e le migliaia di persone che hanno partecipato alla Camminata per il Parco continuano a chiedere la stessa cosa: ritirare la proposta di legge regionale 451 e aprire finalmente senza ambiguità un dibattito ampio e costruttivo che rappresenti tutte le istanze e tutte le sensibilità sul futuro del Parco naturale regionale della Lessinia». «L’obiettivo del nuovo ente Parco, appena riformato», si legge ancora nella lettera degli ambientalisti, «dovrebbe essere proprio una revisione del Piano ambientale come da normativa vigente». «In tale contesto sarà certamente possibile acquisire una nuova perimetrazione georeferenziata, ma si potranno anche evitare le molte criticità che la proposta di legge andrebbe a imporre con un voto in piena campagna elettorale», concludono i promotori della Camminata. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vittorio Zambaldo

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