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Vestenanova

Padre Davide torna a dire messa nella fabbrica dove ha lavorato per tredici anni

“Non volava un mosca nel capannone – raccontano – e ci ha fatto una predica da brividi.”
La messa di don Davide in fabbrica
La messa di don Davide in fabbrica
La messa di don Davide in fabbrica
La messa di don Davide in fabbrica

“Vengo volentieri, grazie dell’invito.” Con indosso il saio nero stretto da una cinta di cuoio e sul petto l'effigie dei Passionisti, Padre Davide Costalunga ieri (venerdì 23 dicembre) è tornato nella fabbrica dove ha lavorato per tredici anni, i tempi della sregolatezza e degli eccessi (fino al 2011) quando tutti lo chiamavano Costina e il suo stile di vita era oltre ogni limite. Un’altra persona insomma.

È tornato a Vestenanova per celebrare la Messa di Natale nella conceria fra gli amici, i compagni, i datori di lavoro degli anni in cui aveva toccato il fondo. E c’erano proprio tutti, anche quelli che a messa non ci vanno mai, anche gli stranieri di altre religioni. Tutti volevano rivederlo, stare un po’ con lui. “Non volava un mosca nel capannone – raccontano – e ci ha fatto una predica da brividi.” Tutti ammutoliti, commossi, sorpresi davanti a Costina nei panni del Celebrante con i paramenti sacri ad ascoltare le sue parole “…in un italiano perfetto e che riempiono il cuore per quanto il suo pensiero, con energia, sia rivolto alle persone bisognose.” “Indimenticabile la messa col nostro Costina. Un Natale eccezionale.”

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Commenta chi c’era: “È incredibile, mi sono talmente commossa da non riuscire a trattenere le lacrime.” “Mai e poi mai avrei pensato di trovarlo così trasformato.” “Che bella persona è diventato.” Undici anni nella famiglia passionista di Caravate (VA) in un percorso che ha dell’inverosimile, fino alla Consacrazione sacerdotale l’8 ottobre con il Vescovo Domenico Pompili e il giorno dopo la grande festa a Castelvero, il suo paese, per la celebrazione della prima Messa.

A Padre Davide ieri sera tremavano le mani.” Un impatto forte il ritorno in fabbrica come sacerdote e durante l’omelia ha confessato: “L'emozione che ho qui adesso è più forte di quando ho celebrato la prima messa, questa è casa mia.” Ma il cuore batte anche per l’Africa. Da poco rientrato dalla Tanzania, probabilmente farà ritorno per rimanerci.

Mariella Gugole

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