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Nuova energia nelle case con il calore della terra

Un tubo per l’impianto di geotermia che sfrutta il calore del sottosuolo
Un tubo per l’impianto di geotermia che sfrutta il calore del sottosuolo
Un tubo per l’impianto di geotermia che sfrutta il calore del sottosuolo
Un tubo per l’impianto di geotermia che sfrutta il calore del sottosuolo

Non è più una scommessa ma una certezza l’iniziativa lanciata da Nordwind per rendere San Giorgio a emissioni zero grazie al progetto di geotermia. Si propone di utilizzare la temperatura del sottosuolo per riscaldare d’inverno i 420 appartamenti della località e rinfrescarli d’estate grazie a pompe di calore, con energia pulita, disponibile e in quantità illimitata. «Già nei giorni che hanno preceduto le recenti nevicate era stato aperto il cantiere per il carotaggio del sottosuolo e la posa della prima sonda», fa sapere Renato Canteri, amministratore di Nordwind, la società che ha rilevato la proprietà degli impianti di risalita, il rifugio Gaibana e ha lanciato ai proprietari di immobili la proposta di aderire al progetto sfruttando l’opportunità del Superbonus 110 per cento per la ristrutturazione e l’efficientamento energetico degli edifici. «Già da questa settimana partirà il test per la verifica del rendimento della sonda, che insieme al carotaggio ci darà l’idea del dimensionamento corretto del campo geotermico e una simulazione della resa in termini di efficienza energetica», spiega Canteri. È cominciato il lavoro sulle carte con l’accesso agli atti sulle autorizzazioni a costruire degli anni Settanta e Ottanta. Il Comune di Bosco Chiesanuova ha fornito tutta la collaborazione possibile con il suo ufficio tecnico e per velocizzare la duplicazione degli atti Nordwind si è provvista di uno scanner autonomo per le cartografie, rendendo anche un servizio al Comune perché tutto quanto viene scansionato è lasciato in copia digitale anche all’archivio comunale. Il lavoro, resosi necessario per certificare lo stato di fatto degli edifici, si avvale dello studio tecnico del geometra Valentino Caloi, che è dotato di drone e laser scanner per le misurazioni complete degli edifici, perché c’è l’impossibilità, salvo sanatoria, di partecipare ai benefici del Superbonus per chi abbia degli abusi edilizi in essere. Il lavoro è enorme e se lo sta accollando Novatek, l’altra azienda di Canteri, in collaborazione con Nordwind. Il carotaggio è sceso fino a 120 metri nel sottosuolo: a quella profondità un sonda può dare una resa di 6 kilowatt continui, di cui si preleva il 70 per cento per evitare che il terreno si stressi e la sonda congeli: «Ripeto sempre ai miei collaboratori che una sonda geotermica non è una cisterna di gasolio da cui prelevare fino al fondo, ma una vasca comunicante da cui prelevare il necessario per consentire il riequilibrio». Se il terreno fornisce già una temperatura di 15 °C ci sarà bisogno di appena 5 °C per arrivare alla temperatura di benessere per un appartamento: qui interviene la pompa di calore sia per il riscaldamento sia per il raffreddamento estivo, con il minimo di energia, che sarà fornita da un parco di pannelli solari termici e fotovoltaici. L’energia prodotta in sovrappiù torna a scaldare l’acqua nelle sonde che restituiscono al terreno il calore prelevato, in un circuito virtuoso in cui due sono gli elementi fondamentali: il sole e la terra, l’uno per produrre e l’altro per immagazzinare e cedere. «Dal sole ci arriva il triplo del calore che ci serve per riscaldare tutto San Giorgio grazie anche all’isolamento con un cappotto innovativo sulle facciate che riduce di due terzi la dispersione di calore: sarà realizzato con assi di spessore da 6 centimetri al cui interno scorre un tubo con l’acqua utilizzata per il condizionamento di caldo e freddo», aggiunge l’amministratore di Nordwind. Ha calcolato che servirà un campo sonde da un Megawatt per garantire con tranquillità 800 Kilowatt, con i tetti coperti da pannelli solari per 2.500 metri quadrati che forniscono in abbondanza l’energia necessaria per la temperatura degli impianti e del terreno da non stressare con un prelievo eccessivo di calore, portando il costo del condizionamento a 50mila euro all’anno. Attualmente solo per l’antigelo del condominio Malera si spendono annualmente 80mila euro, 300 mila per tutto il complesso residenziale di San Giorgio. «Dal punto di vista economico siamo rasenti allo zero, dal punto di vista termico produciamo più energia di quella che consumiamo. Gli appartamenti sono vuoti anche perché costa troppo riscaldarli. Con questo sistema abbiamo già messo in moto l’economia facendo salire i prezzi degli alloggi del 60 per cento, ma credo che a fine lavori non ci sarà più un appartamento in vendita a San Giorgio», assicura. •

Vittorio Zambaldo

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