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«Non ci fu alcuna omissione»
Ex sindaco e Giunta prosciolti

Gli avvocati Lorusso e SartoreL’ex sindaco di Cerro, Paolo Garra sorride alla sua «assoluzione»
Gli avvocati Lorusso e SartoreL’ex sindaco di Cerro, Paolo Garra sorride alla sua «assoluzione»
Gli avvocati Lorusso e SartoreL’ex sindaco di Cerro, Paolo Garra sorride alla sua «assoluzione»
Gli avvocati Lorusso e SartoreL’ex sindaco di Cerro, Paolo Garra sorride alla sua «assoluzione»

Macchè omissione d’atti d’ufficio, il Comune ha sempre risposto alle richieste del «Consorzio di urbanizzazione Alferia» con tanto di lettere inviate nella loro sede.

Con questa motivazione, detta in estrema sintesi, il gip Luciano Gorra ha accolto la richiesta della procura e ha firmato il decreto di archiviazione dell’inchiesta a carico dell’ex giunta e di due tecnici di Cerro. Il giudice ha accolto così la tesi dei legali dei sei indagati, gli avvocati Alberto Lorusso e Nicola Sartore.

Nella loro memoria difensiva, i legali avevano evidenziato come l’ex sindaco Paolo Garra e i suoi assessori avevano dato a chi li aveva denunciati, tutti i chiarimenti richiesti sulla lottizzazione in una zona vicino al cimitero di Cerro. La realizzazione degli edifici fu, infatti, effettuata dal consorzio, mancava solo il collaudo finale delle opere ma l’amministrazione si era rifiutata di procedere a svolgere questo accertamento.

E ne aveva ben ragione sia a parere della procura che del gip Gorra. «Dal carteggio degli atti», emerge dal decreto di archiviazione, «risulta che il Comune ha sempre risposto per iscritto», elencando «le ragioni per le quali non poteva avere luogo il collaudo definitivo, propedeutico alla cessione delle aree e delle opere di urbanizzazione».

E quali erano queste ragioni? Il Consorzio non aveva consegnato la contabilità dei lavori, in particolare le fatture, «impedendo al Comunedi compiere il calcolo del valore delle opere di urbanizzazione da compensare». Era stato lo stesso tecnico collaudatore, l’architetto Luciano Marchesini, a segnalare agli uffici municipali la necessità di quella documentazione per poter procedere al collaudo fine delle opere realizzate dal Consorzio.

C’è poi un’appendice alla vicenda che rende quantomeno «originale» la situazione: quei documenti contabili sempre negati dal consorzio all’amministrazione dell’ex sindaco Paolo Garra, sono stati poi consegnati di recente al collaudatore dopo l’insediamento della nuova giunta eletta in giugno come certifica il giudice Gorra nella sua ordinanza. Una circostanza che ha fatto storcere il naso ai difensori dei sei indagati. Nella loro memoria, i legali hanno ricondotto a motivazioni politiche la scelta del Consorzio di consegnare gli atti agli uffici tecnici del Comune contabili. Nel corso delle fasi preliminari del processo, c’è stato, infatti, il cambio di amministrazione con l’elezione del nuovo primo cittadino, Nadia Maschi.

Era stata la stessa neo sindaco a rivelare in risposta ad un’interpellanza degli odierni consiglieri Paolo Garra, Sergio Brunelli e Dino Tornieri, tutti ex indagati, che a fine dicembre del 2016, c’è stato «un incontro con tutti i lottizzanti». La riunione «ha avuto esito positivo perchè (..) sono state consegnate le fatture che erano state richieste».

Il sindaco Nadia Maschi si augura «di arrivare in brevi tempi al collaudo definitivo» riporta la sua risposta all’interpellanza. L’annosa questione sembra, quindi, essere a pochi passi dal traguardo: «L’architetto Marchesini ha presentato un preventivo e adesso il Comune cercherà di mediare con i lottizzanti» conclude l’attuale primo cittadino «e si è ottenuto anche che il collaudatore possa interloquire con il direttore dei lavori».

Giampaolo Chavan

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