Mille euro di ricompensa a chi fornisce alle forze dell’ordine informazioni per il recupero della colonnetta della Brea.
Li mette a disposizione il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, indignato come tanti altri per il furto, probabilmente su commissione, dell’opera di Francesco Gugole, vissuto fra il 1791 e il 1860, pregevole per fattura e originalità. Si tratta di un capitello bifacciale, nella contrada Brea, a Selva, che riporta su un lato la figura dell’Assunta, scolpita ben cent’anni prima che il dogma venisse proclamato da Pio XII e sull’altro lato una Pietà incoronata sul modello della Madonna della Corona. Il gesto che è anche sacrilego perché la colonnetta è stata oggetto di devozione e benedizioni nel corso dei secoli, ha suscitato profonde reazioni di sgomento, incredulità e indignazione.
Il sindaco di Selva di Progno Marco Cappelletti commenta: «Per tutti noi, per l'arte e per la tradizione è stato un risveglio amaro. Siamo allibiti davanti a questo scempio, un oltraggio che rappresenta uno schiaffo alla nostra storia e alle nostre tradizioni. La bellezza dell'arte sta nella sua concezione universale, come un patrimonio dell'umanità che ci è stato trasmesso e di conseguenza dobbiamo condannare nel modo più assoluto gesti che rispecchiano l’egoismo e la povertà del pensiero di persone che vogliono destinare ad uso personale un bene che appartiene a tutti noi. Perché noi non ne siamo i possessori», osserva il sindaco, «siamo solo custodi di opere che i nostri avi ci hanno trasmesso come testimonianza di fede, di bellezza e di tradizione». Secondo il primo cittadino di Selva di Progno, «chi ha fatto questo è sicuramente una persona che conosce il valore dell'opera, dal punto di vista sia economico sia artistico, e conosce bene il territorio. Invitiamo quindi il responsabile a mettersi una mano sulla coscienza e a restituire questo cimelio che da secoli rappresenta la storia e la bellezza della nostra terra e della nostra origine cimbra.
Come amministrazione e come comunità ringraziamo chi ha avuto il coraggio di denunciare ai carabinieri di Badia Calavena il furto e sollecitiamo le forze dell'ordine a svolgere un'indagine scrupolosa e approfondita, affinché questo crimine contro la nostra civiltà non resti impunito». Anche il sindaco Cappelletti si rivolge a chi ha notizie o sospetti e lo prega di collaborare «in nome dell'amore e del rispetto verso la nostra cultura e le nostre radici. Insieme alle forze dell’ordine dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per ridare alla comunità la colonnetta della Madonna della Brea».
«È un pezzo di cultura e tradizione cimbra del territorio che è stata sottratta, ma occorre che l’immagine di quest’opera passi su tutti i media nazionale», suggerisce Valdegamberi, «perché l’opera non ha valore economico ma culturale. Chiunque acquistasse questo pezzo dovrà sapere che è rubato e avrà un territorio pronto a venirselo riprendere e a denunciarlo, dovesse capitare anche fra cent’anni. Invito i responsabili a ripensarci e ad abbandonarla in un luogo dove possa essere ritrovata.
I nostri vecchi raccontano che coloro che profanano questi capitelli, segno della fede e della devozione popolare, non hanno fatto fortuna e sono stati colpiti da innumerevoli disgrazie e sventure», conclude Valdegamberi. •