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Mandarà, ricordi di avversari «È una perdita per il paese»

Giancarlo Mandarà, morto lo scorso 8 marzo FOTO PECORA
Giancarlo Mandarà, morto lo scorso 8 marzo FOTO PECORA
Giancarlo Mandarà, morto lo scorso 8 marzo FOTO PECORA
Giancarlo Mandarà, morto lo scorso 8 marzo FOTO PECORA

Giancarlo Mandarà, già consigliere comunale di minoranza, responsabile dell’ufficio turistico, che teneva aperto per pura passione e volontariato, ha lasciato Cerro in punta di piedi con la discrezione e il rispetto che gli erano connaturali, spirando lo scorso 8 marzo, e pochi in paese, per suo espresso desiderio, seppero la notizia. «Da mesi non lo vedevamo più nei luoghi che era solito frequentare», dicono Paolo Garra, oggi consigliere di minoranza, e Loredana Palumbo che con lui si confrontarono per diversi anni per ragioni amministrative, «sempre da posizioni contrapposte in politica, ma sempre disponili al dialogo», precisano. Mandarà era assiduo custode dell’Ufficio turistico del paese, ma era anche guida turistica per le scolaresche e i gruppi che chiedevano di visitare l’antica Giassara. È stato fondatore e presidente per anni di Pianeta Bocce, l'associazione che gestiva l'area sportiva di via Scala, con i campi e la piastra polivalente. «Pur non essendo originario di Cerro, ma venuto a viverci dopo la pensione, ha fatto molto per il paese, dedicandosi a iniziative molto apprezzate come il concorso fotografico sui temi della Lessinia o il presepe allestito sotto il grande cerro della piazza», aggiungono Garra e Palumbo. «Aveva quell’ironia, si faceva perdonare tutto ed era impossibile conservargli rancore, anche se spesso non disdegnava di essere provocatorio, senza mai scendere però nel volgare o nel pettegolezzo», precisa Palumbo. La moglie Mara Riboli è stata a sua volta per anni presidente del comitato della biblioteca civica, portando un’importante ventata di rinnovamento, a cui anche il marito Giancarlo ha contribuito con passione e interesse. «Per questo ci aspettavamo che la sua figura fosse quantomeno menzionata per un ricordo in qualche occasione pubblica», ammettono Garra e Palumbo, «e dopo i funerali in forma privata, come lui aveva espressamente chiesto, si poteva trovare l'occasione per ringraziarlo pubblicamente per l’impegno profuso in questi anni. Tuttavia la nostra non è un’azione politica polemica», precisano, «ma un ricordo di una persona con la quale ci siamo a lungo confrontati». La sindaca Nadia Maschi aveva deciso nel 2016 di chiudere nei mesi estivi l’Ufficio turistico per lasciar posto a un punto informazioni Caf-Cisl e Mandarà di questo si era rammaricato, anche se la chiusura non era definitiva: «Mi ero confrontata con lui su questo e avevo spiegato bene la situazione. Devo riconoscergli l’assoluta correttezza e la generosità di essere sempre stato a disposizione, finché la salute gli ha permesso di svolgere il compito a cui più teneva e per il quale il Comune gli deve gratitudine e riconoscenza», conclude la sindaca. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

V.Z.

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