<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
CAMPOFONTANA

Madonna della Lobbia il restauro vale la festa

Un momento di riflessione accanto alla statua e tanti ringraziamenti a quanti hanno sostenuto i lavori
Così si presenta la Madonna della Lobbia dopo i restauri
Così si presenta la Madonna della Lobbia dopo i restauri
Così si presenta la Madonna della Lobbia dopo i restauri
Così si presenta la Madonna della Lobbia dopo i restauri

Ci sono voluti sei giorni di lavoro a Caterina Caporal per riscoprire sotto i licheni e i depositi degli anni le fattezze incompiute e affascinati della Madonna della Lobbia, un blocco di calcare appena abbozzato da un ignoto autore e che da quasi due secoli sta solitario in un pascolo della Lessinia orientale, a meno di un'ora di cammino dal Campofontana, la frazione abitata più alta della nostra provincia.
È diventato, per il fascino misterioso che emana, il simbolo della Lessinia, ma rischiava di diventare un masso informe se un gruppo di appassionati non avesse deciso che non si poteva perdere un simile patrimonio di cultura e tradizione.
Così, partendo da una pagina Facebook, dove la foto della scultura era stata postata, è nata una comunità aperta (Salviamo la Lessinia) attorno a cui sono confluite un migliaio di adesioni per un progetto di pulizia e consolidamento della statua che ha trovato tutti concordi ed entusiasti sia nel voler avviare il progetto sia nel riconoscere il lavoro meticoloso della restauratrice.
Con il collega Nicola Gelio, esperto di restauro lapideo, Caterina Caporal ha fatto nei giorni scorsi un ultimo sopralluogo per valutare la staticità del manufatto: si è capito che in realtà la scultura era solo appoggiata al basamento e sarebbe bastato un urto, anche accidentale, per farla cadere sulle pietre sottostanti. Si è pertanto provveduto a infiltrare della resina epossidica che funge da collante fra la statua e il basamento, garantendo un ancoraggio solido. L'ultimo intervento è stato il posizionamento di alcune piantine di erica alla base della statua che esaltano, con il colore dei loro fiori, la pietra ripulita che ha preso tonalità vicine al bianco.
Domani alle 15, con un invito che si è diffuso via internet nell'ultima settimana, ci sarà un momento di riflessione accanto alla statua restaurata, con i ringraziamenti a quanti hanno lavorato per arrivare a questo risultato; ai consorti della Lobbia, otto famiglie residenti nelle contrade Pagani, Pozza, Grisi, Zocco e Furlani di Campofontana che hanno autorizzato l'intervento su un bene che è di loro proprietà, nel rispetto di regole che risalgono al Medioevo; a quanti hanno dato un contributo per sostenere le spese e ai molti che non hanno fatto mancare l'incoraggiamento. Don Corrado Brutti, parroco di Sant'Andrea, farà una riflessione e il coro La Frizzolana di Bosco intonerà il canto che il maestro Rodolfo Squaranti ha musicato sulle parole di Carlo Caporal ispirate a questa Pietà e diventate poesia in «Madonna cimbra».
Gli organizzatori hanno invitato i partecipanti a portare con sé qualcosa da mangiare e da bere per condividerlo con un amico che incontrerà ai piedi della statua, per dar vita alla fine a un momento di festa semplice, dove prevalgano sentimenti di gratitudine e affetto per la montagna.
La Madonna della Lobbia si raggiunge a piedi in poco più di mezz'ora di cammino facile, seguendo la strada asfaltata che parte dal parcheggio dietro la chiesa di Campofontana e che da contrada Pagani diventa strada forestale a servizio delle malghe. A Campofontana si arriva dalla Val d'Illasi, deviando per San Bortolo all'inizio di Sant'Andrea o dalla Val d'Alpone procedendo per Bolca e San Bortolo.V.Z.

Suggerimenti