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Il caso

Lessinia, il taglio del parco sta dividendo «cittadini» e «montanari»?

Il caso
Una malga in Lessinia
Una malga in Lessinia
Una malga in Lessinia
Una malga in Lessinia

L'oggetto del contendere è il progetto di legge 451, presentato alla presidenza del consiglio il 17 luglio 2019 dai consiglieri regionali Montagnoli, Valdegamberi e Corsi, tutti veronesi. Progetto di legge al quale la commissione regionale per le politiche ambientali ha dato parere favorevole il 16 gennaio.
 


 

Il parco regionale della Lessinia, nel caso  questa proposta superasse tutto l'iter previsto, verrebbe ridotto da circa 10.000  a 8.211 ettari, con gli ettari mancanti (si tratta per lo più dei vaj)  che diverrebbero «aree contigue». In queste aree verrebbe resa possibile la caccia (in particolare al cinghiale, e sotto le indicazioni del Parco stesso) e in generale non ci sarebbero più alcune delle tutele e dei vincoli previsti attualmente.

QUI IL TESTO INTEGRALE DELLA PROPOSTA DI LEGGE

Secondo le persone favorevoli al taglio, sarebbe possibile una maggior cura del territorio per contrastarne l'abbandono, secondo i contrari al taglio, ci sarebbe il rischio di cementificazione delle aree e di pericolo per la flora e la fauna ospitate.

Il parco sta per compiere 30 anni: istituito il 30 gennaio 1990, interessa il territorio di 15 comuni, fra i quali due comuni vicentini.

 

PRO E CONTRO

Le divisioni, al di là di quelle partitiche (la maggior parte del centrodestra protaglio, la maggior parte del centrosinistra e dei pentastellati contrari), sembrano soprattutto geografiche.

La maggior parte dei comuni e delle associazioni delle Lessinia, il presidente stesso del parco, ma anche moltissimi abitanti, allevatori e agricoltori della montagna veronese, hanno espresso parere favorevole a questa riduzione, moltissime associazioni ambientaliste cittadine (incluso il Cai) stanno manifestando la loro contrarietà, con «Progetto Europa» che sostiene che il taglio sia irregolare.

Sui social se ne parla moltissimo e, con diverse eccezioni, sembra quasi di assistere a una contrapposizione fra «cittadini» e «montanari».

 

Ci sono due pagine Facebook che spingono in uno o nell'altro senso. 

Lessinia futura da giorni sta guidando la mobilitazione per non toccare i confini del campo: «no alla loro riduzione, sì alla protezione di boschi, acqua, pietre, animali e persone».

  .Lessinia libera si dice a favore della proposta 451: «Abbiamo proposto una modifica del parco per renderlo dinamico e moderno, per permettere di viverlo in maniera sostenibile. Vogliamo che il posto dove viviamo sia ancora più bello e confortevole per i nostri figli GRAZIE all’intervento dell’uomo e NON SENZA l’intervento di esso. Questa Lessinia ti piace? Lasciala custodire a chi l'ha fatto per secoli fino ad oggi».

 

LA CAMMINATA

Nel frattempo si sommano le adesioni (da ultima, quella delle «Sardine» veronesi) alla camminata di domenica contro il taglio del Parco promosso da Lessinia Futura: prevede una camminata da Conca dei Parpari a San Giorgio (con partenza alle 10). 

Riccardo Verzè

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