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«La scelta di Sauro non è politica»

Diego Lonardoni, Marcantonio Grizzi, Stefano Angelini e Massimo Sauro
Diego Lonardoni, Marcantonio Grizzi, Stefano Angelini e Massimo Sauro
Diego Lonardoni, Marcantonio Grizzi, Stefano Angelini e Massimo Sauro
Diego Lonardoni, Marcantonio Grizzi, Stefano Angelini e Massimo Sauro

L’elezione di Massimo Sauro, presidente della Riserva di caccia di Bosco Chiesanuova, a membro del nuovo direttivo dell’ente «Parco naturale della Lessinia», è stata accolta con soddisfazione dall’associazione «Tutela della Lessinia»: «Siamo convinti che Sauro, grazie alla sua conoscenza del territorio, apporti nell’organo amministrativo le competenze necessarie a risolvere i problemi di chi attraverso il proprio lavoro mantiene, cura e trae sostentamento dalla Lessinia», scrivono i responsabili dell’associazione in un comunicato. Ricordiamo che l’elezione di Sauro fu decisa a maggioranza nella Comunità che raduna i sindaci del Comuni con territorio all’interno dei parco, i sei rappresentanti delle associazioni e i tre membri esperti nominati dal presidente regionale Luca Zaia, ma non fu accolta bene da tutti i sindaci, alcuni dei quali avrebbero voluto al suo posto un sindaco. L’associazione è invece convinta che l’elezione di Sauro «non nasca da banali giochi politici, ma la proposta di candidatura sia il frutto di un lavoro di concertazione, ed è stata approvata da tutti i rappresentati delle associazioni del settore primario presenti nella Consulta del Parco». «Il nostro territorio è afflitto da importanti problemi che non trovano al momento una soluzione pratica, anche per colpa dell’immobilismo di questa importante istituzione, a cui è necessario dare una decisa svolta programmatica, abbandonando le posizioni ideologiche di stampo ambientalista arroccate all’interno di un piano ambientale vecchio di trent’anni, inequivocabilmente sorpassato», si osserva nel comunicato dell’associazione «Tutela della Lessinia», nata anni fa raccogliendo consensi, in particolare fra agricoltori e allevatori, in seguito alle problematiche portate dalla presenza dei cinghiali e dei lupi. Per l’associazione, «l’elezione di Sauro è una tappa importante di un percorso che parte dall’istituzione del nuovo ente gestore, che seppur perfettibile, ha finalmente dato rappresentanza al settore primario, cioè ai proprietari e conduttori delle malghe, che deve proseguire con la riperimetrazione dell’area protetta, proposta che è già in cantiere in Regione e che noi sosteniamo con forza, per concludersi con la stesura di un nuovo piano ambientale». «Auspichiamo che le prossime nomine di competenza regionale vadano nella stessa direzione», è l’augurio dell’associazione, mentre ricordiamo che i tre membri, che ancora mancano per completare il direttivo del Parco, sono di nomina diretta del presidente Zaia, come anche la nomina del presidente, scelto fra i cinque membri del direttivo che comprende oltre a Massimo Sauro, anche Marcantonio Grizzi, rappresentante dei proprietari terrieri, entrambi eletti dalla Comunità del Parco. La conclusione dell’associazione «Tutela della Lessinia» è dunque l’auspicio che «la politica locale metta da parte personalismi e vecchie diatribe e ritrovi unità per evitare di lasciare spazio e legittimare varie associazioni ambientaliste che tanto hanno danneggiato la Lessinia a causa delle loro posizioni ideologiche e sconnesse dalla realtà». •

Vittorio Zambaldo

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