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La nuova biblioteca comunale è stata intitolata a don Piccoli

È stata inaugurata e intitolata a don Gregorio Piccoli la nuova biblioteca comunale allestita nelle sale del centro Ciclamino, adiacente al Palalinte e alle scuole del paese. La targa d’ingresso è stata scoperta dal sindaco Lucio Campedelli con monsignor Bruno Fasani, prefetto della Biblioteca capitolare, Angelino Birtele che ha tenuto una conferenza per illustrare la figura di don Piccoli, Luca Valenari, presidente del comitato di gestione e il parroco don Mattia. È stato un evento per il piccolo Comune della Lessinia che grazie al sistema bibliotecario provinciale, pur disponendo di un patrimonio librario limitato a 7mila volumi, può usufruire del servizio di recapito degli 11 milioni di titoli presenti nelle biblioteca del Veronese. Il catalogo informatico permette di scegliere e prenotare il volume desiderato, anche se custodito a decine di chilometri di stanza e poterlo ritirare nella biblioteca del proprio paese come uscisse dai suoi scaffali. «La biblioteca è motivo di crescita e di aggregazione», ha esordito il sindaco Campedelli, «e il sistema bibliotecario provinciale permette ai nostri ragazzi e ai nostri compaesani di consultarne decine di migliaia di testi senza aver bisogno di averli fisicamente qui. Ci aspettiamo che venga usata e frequentata perché la biblioteca non è solo libri, ma anche iniziative di carattere culturale, eventi, formazione e corsi». «La biblioteca è anche servita dal collegamento con la fibra ottica che ha una derivazione anche per le scuole vicine ed è punto wi-fi», ha precisato il presidente Valenari, che cerca volontari per garantire l’apertura e la gestione della struttura mentre ha ringraziato i dipendenti del Comune che negli ultimi tre anni si sono adoperati per arrivare all’inaugurazione: Mascia Dolfin, Giuseppe Falzi e Maria Teresa Zampieri. Lo affiancano invece nel comitato di gestione i consiglieri eletti in rappresentanza del Comune, Wanda Campedelli, Gianni Ferrarese e Daniele Massella, oltre a Cesarina Campedelli e Roberto Gotta. «L’idea di intitolare la biblioteca a don Gregorio Piccoli, nasce dal fatto che è stata figura fondamentale nello studio e nello sviluppo della geologia», ha ricordato Birtele. Nato in località Faggiol nel 1680, a 38 anni dalla morte di Galileo, don Piccoli ebbe un rapporto conflittuale con la Chiesa di allora e il geocentrismo, ma seppe districarsi con intelligenza senza subire condanne o isolamenti. Fu il primo a mettere in dubbio che i fossili così numerosi sulle montagne veronesi fossero resti di fauna morta nel diluvio universale, perché la regolarità degli strati che poteva osservare nelle cave di pietra della Lessinia non si conciliava con un fenomeno devastante come sarebbe dovuto essere un unico diluvio. La presenza di monsignor Fasani è legata a doppio filo con Erbezzo. Molti preziosi testi della Capitolare si salvarono dal bombardamento e dallo spoglio grazie al trasferimento di codici e volumi proprio nei locali accanto alla chiesa parrocchiale di Erbezzo «e io stesso, pur nato alla Rocca, nel Comune di Grezzana, per vicinanza e interessi ho sempre gravitato da giovane su Erbezzo». •

V.Z.

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