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La Lessinia d’autunno
strega turchi e spagnoli

Lezione di domotica agli adulti impartita dai bambini
Lezione di domotica agli adulti impartita dai bambini
Lezione di domotica agli adulti impartita dai bambini
Lezione di domotica agli adulti impartita dai bambini

Una settimana in Lessinia fra paesaggi autunnali da fiaba e scuole di eccellenza per nove docenti europei del progetto Erasmus Plus KA2 a Bosco Chiesanuova si concluderà oggi.

La sette giorni era incentrata su un corso di formazione europeo sulle tecniche e gli approcci dell'insegnamento ai migranti e rifugiati.

Ne fanno parte insegnanti della provincia anatolica turca di Usak, che con la sua università è l’ente coordinatore, e professori della regione spagnola di Castilla e Leon, dell’università di Padova e degli istituti comprensivi di Tregnago-Badia Calavena e Bosco Chiesanuova per la parte italiana, con Elena Falsarolo docente di lettere ed Emanuela Scala di inglese.

È il terzo anno del progetto che si concluderà a metà novembre in Turchia ed è coordinato per l’Italia dalla rete di scuole permanente Polo europeo della conoscenza di cui è responsabile Emanuela Antolini, dirigente dell’istituto comprensivo Lorenzi di Fumane e coordinatore Stefano Cobello.

L’obiettivo, come spiegano Cobello e Falsarola, «è di lavorare insieme per migliorare l’accoglienza degli alunni stranieri.

Negli incontri che ci sono stati, due per ogni nazione partecipante, si è prodotto molto materiale coinvolgendo le università e pedagogisti per affrontare da punti di vista diversi le emergenze che si presentano con le migrazioni e l’arrivo improvviso di adulti e bambini che richiedono protezione internazionale come è successo in Turchia con i profughi dalla Siria».

«Lavoriamo per rinnovare la scuola da dentro, con la formazione dei docenti e ascoltando le loro esperienze, con piccoli strumenti a disposizione di tutti ma capaci di sviluppare un mondo apertissimo.

La scelta di portare i partner stranieri a Bosco Chiesanuova e in Lessinia», aggiunge Cobello, «oltre all’amicizia con il dirigente Alessio Perpolli che fa parte attiva della rete, nasce anche dal fatto di vedere non solo la scuola, ma anche l'ambiente in cui è inserita che è la condizione fondamentale per poterla capire».

L’istituto è all'avanguardia nell’uso della robotica fin dalla primaria e i docenti sono stati portati in una classe (cosiddetta “capovolta”) dove sono i bambini stessi a far lezione agli adulti, spiegando le competenze che hanno acquisito nel campo della robotica. Hanno mostrato come sanno lavorare in gruppo e poi ogni gruppo si è preso un insegnante esterno e l’ha istruito su come dar movimento a Bee Bot, l’ape robot che si sposta su un quadrante alla ricerca dei fiori secondo un codice impostato in precedenza dai bambini.

Alla classe è arrivato in regalo la scatola di Doc, il robottino parlante della Clementoni che verrà utilizzato per delle attività più complesse e per partecipare al progetto «Robotica vs Bullismo» che mira ad avvicinare l’uso della robotica educativa (robo-etica) per prevenire il bullismo in tutte le sue dinamiche e manifestazioni.

Ma per i docenti stranieri il soggiorno in Lessinia è stata una scoperta altrettanto interessante andando per musei e osservando il paesaggio nei colori dell’autunno, nella Valle delle Sfingi, accompagnati dalla guida esauriente e completa di Nadia Massella e Vito Massalongo; sono rimasti incantati davanti alla lavorazione del formaggio nel caseificio Dalla Valentina di Velo e hanno fatto scorte di tome fresche e stagionate.

Dal direttore del Parco della Lessinia, Diego Lonardoni, hanno ricevuto un’inquadratura generale e omaggi di pubblicazioni del Parco per scoprire bellezze non viste e magari tornare.

In cambio i docenti turchi hanno stregato ragazzi e insegnanti con dei passi di danza tradizionali dell’Anatolia che li ha coinvolti e sorpresi.

«È una rete che genera reti», ha commentato il dirigente Alessio Perpolli, «che crea interesse e si amplia aggiungendo nomi, idee e progetti». «È anche un’occasione per valorizzare piccole scuole che stanno facendo un lavoro di eccellenza», ha aggiunto il coordinatore Cobello.

Vittorio Zambaldo

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