<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

L’ultimo assalto alla Lessinia

Escursionisti, ma anche fondisti, lungo la TranslessiniaAuto al Griez, da Bosco Chiesanuova a Malga San Giorgio
Escursionisti, ma anche fondisti, lungo la TranslessiniaAuto al Griez, da Bosco Chiesanuova a Malga San Giorgio
Escursionisti, ma anche fondisti, lungo la TranslessiniaAuto al Griez, da Bosco Chiesanuova a Malga San Giorgio
Escursionisti, ma anche fondisti, lungo la TranslessiniaAuto al Griez, da Bosco Chiesanuova a Malga San Giorgio

Due giorni di bel tempo che hanno interrotto una lunga sequela di pioggia in pianura e di neve in montagna sono fortunatamente coincisi con due giorni di misure anti-Covid allentate. E la risposta degli appassionati di sport invernali non si è fatta perciò attendere. Giovedì e ieri le località dell’alta Lessinia sono state prese d’assalto. «Non è domenica, solo giovedì, ma il traffico è quello delle grandi trasferite domenicali», commentava un escursionista fotografando le decine di auto parcheggiate nei pochi spazi sgomberati dalla neve lungo la provinciale 6 dei Lessini che sale dalla Valpantena a Bosco Chiesanuova e poi a Malga San Giorgio. Era nell’aria il rischio di un giro di vite sulle regole, visto l’andamento in crescita dei contagi. E così chi ha potuto ne ha approfittato per uscite infrasettimanali. «Ci siamo ritrovati l’afflusso delle domeniche migliori. Tanta gente a piedi, molti anche sugli sci. Parcheggio pieno e diverse auto parcheggiate anche lungo la strada», riferisce Marco Melotti, gestore del rifugio Bocca di Selva, dove c’è uno degli ingressi sulle piste di sci di fondo della Translessinia. «Ci aspettavamo che questi giorni fossero la nostra domenica», ammette, «ma non in queste proporzioni. Gente ne è salita tanta, anche se non si è vista la calca della prima domenica di dicembre», aggiunge Melotti. Le piste sono tutte tracciate: si può sciare da San Giorgio e Bocca di Selva fino a Malga Lessinia e Castelberto e sulla variante dei Cordoni. Unica eccezione la variante dalla Pozza Morta verso Cima Mezzogiorno, perché la neve era davvero tanta e ci sarebbero voluti troppo tempo e troppe energie per sistemarla a dovere. Ci sono dai 120 ai 150 centimetri di neve, ma in alcuni punti gli accumuli del vento superano anche i due metri. Sono comunque tracciate tutte le altre piste e tutte quelle pedonali sulle quali gli escursionisti a piedi e con le ciaspole sono invitati a incamminarsi, per evitare intralcio ai fondisti e per non mettere in pericolo anche se stessi. Aperto anche il Centro fondo di Conca dei Parpari, ma per il collegamento con il Rifugio Malera occorrono ciaspole o sci da alpinismo, perché l'itinerario non è battuto mentre è aperto dai piazzali di San Giorgio al rifugio. Resta un dubbio per questi giorni di color arancione: se sia possibile raggiungere da fuori Comune le località montane della propria provincia per praticare lo sci di fondo o scialpinismo. Il decreto e l’ordinanza del ministero citano l’esempio di un impianto per il tennis posto in altro Comune e raggiungibile per svolgervi l’attività sportiva, ma non hanno chiarito se valga anche per gli sport invernali come le piste di fondo. •

Vittorio Zambaldo

Suggerimenti