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L’invasione dei Cosplay rende magica la Lessinia

I primi cosplayer arrivati in Lessinia tra sabato e ieri per l’evento che si terrà tra pochi giorni
I primi cosplayer arrivati in Lessinia tra sabato e ieri per l’evento che si terrà tra pochi giorni
I primi cosplayer arrivati in Lessinia tra sabato e ieri per l’evento che si terrà tra pochi giorni
I primi cosplayer arrivati in Lessinia tra sabato e ieri per l’evento che si terrà tra pochi giorni

Alberi, pietroni ricoperti di muschio e un misterioso «castello» abbandonato. Lo scenario è fra i migliori che la «magica Lessinia» possa offrire per un evento di creatività, fantasia e travestimenti. Fino a venerdì 30, l’ex Tiro a segno di Bosco Chiesanuova - scenografico edificio ottocentesco immerso nella natura, a un quarto d’ora dal centro paese - ospita «Lessinia in cosplay», terza edizione. I primi partecipanti sono giunti tra sabato e ieri. Altri si aggiungeranno e non solo veronesi, ma da tutta Italia e dall’estero: da Venezia, Modena, Piacenza, Roma, e da Inghilterra e Germania. Alcuni, avendo aderito anche gli anni scorsi, sono rimasti affascinati dall’altopiano scaligero e «dal buon cibo», dicono, e torneranno. Giocare con i costumi Cosplay, letteralmente «giocare con i costumi», ha come ideatore il fotografo Maurizio Moroni, collaboratore della Bbc, che ha organizzato l’evento con la storica erboristeria Sauro di Bosco. Dice Moroni: «Questo hobby nasce negli anni ’90 tra i giovani giapponesi dove vestire i panni di un personaggio immaginario, di un eroe dei fumetti o dei cartoni, significava ribellarsi alla spersonalizzazione delle uniformi scolastiche. Il fenomeno cosplay, però, affonda le radici nel passato: nel teatro soprattutto. Potremmo considerare Shakespeare un illustre antesignano. Oggi, da passione di nicchia, il cosplay è esploso in tutto il mondo. E quale sfondo migliore della Lessinia, già così ricca di tradizione favolistica?». Passione che unisce Il punto è che cucirsi un costume - i cosplayer «puristi» realizzano tutto da soli - e poi partecipare a una manifestazione tiene insieme tante cose, come spiegano i Bonfatti di Modena, un’intera famiglia di appassionati: a Bosco, si sono presentati nelle tute grigio-azzurre da pompiere dei Fire Force Tokyo (un cartone giapponese). Spiega mamma Barbara, modellista: «Il cosplay dà occasione di conoscere tantissima gente che condivide il nostro hobby, di visitare molti luoghi che altrimenti non avremmo conosciuto. E, da buoni emiliani, anche di gustare i piatti locali». Continua papà Luca, elettricista: «I nostri figli sono cresciuti assimilando la nostra grande passione per i manga (fumetti) e anime (cartoni) giapponesi. Sono stati loro, poi, a lanciare l’idea di indossare i panni dei nostri personaggi preferiti e di entrare così nel cosplay, che è un vero e proprio mondo». «Non è facile creare da sé i costumi, specialmente quando sono piuttosto complicati, come un’armatura», aggiunge il figlio Luca, 19 anni, neodiplomato. «È entusiasmante confrontarsi con gli altri cosplayer e scambiarsi consigli e dritte. C’è chi ha imparato da zero a usare la macchina da cucire, chi sa tutto su stoffe e colle per tessuto». Travestirsi Maddalena Ramella, 21 anni, di Borgo Trento, si è innamorata del cosplay partecipando alla Festa delle fate a Garda. Il suo abito rosso con dettagli dorati e ali è proprio da creatura fatata: «A fiere ed eventi porto anche i miei amici che però devono ancora vincere la timidezza e iniziare a sfoggiare qualche costume», spiega. Roberto Sivero, di Corbiolo, si veste da tenero ma ingombrante gatto bianco Nyanmaru, mascotte dell’anime «Code breaker». Il pancione del paffuto felino è ricreato con un cerchio interno al morbido pile. «Era mia figlia, quella appassionata di cosplay. Poi ha "contagiato" anche me, che invece ero pazzo per il modellismo», racconta Roberto. «In questo costume c'è il contributo di tutta la famiglia, perfino di una zia che mi ha aiutato a cucire». A «Lessinia in cosplay», gli scatti realizzati da Moroni e da altri fotografi saranno poi rielaborati al computer, diventando quindi, a tutti gli effetti, immagini della fantasia. Le migliori verranno raccolte in un libro.•.

Lorenza Costantino

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