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L’E5 compie 50 anni È festa zaino in spalla

Mezzo secolo di escursioni, zaino in spalla. Compie 50 anni il sentiero europeo E5. Circa tremila chilometri di cammino che da Pointe du Raz, promontorio sulla costa atlantica della Bretagna, in Francia, attraversa le Alpi passando da Svizzera, Germania, Austria fino in Italia. L’itinerario dovrebbe concludersi a Venezia, ma il tratto da Verona alla laguna non è ancora definito e per ora termina all’anfiteatro Arena. Gli escursionisti possono annotare in agenda alcune iniziative per i festeggiamenti di questo anniversario. Per promuovere l’esperienza del turismo lento, attraverso una frequentazione più consapevole delle terre alte, i gestori di montagna hanno fatto squadra. La cordata riunisce i rifugi Boschetto nella foresta di Giazza in Lessinia, Achille Papa e Alpe Pozza Vincenzo Lancia sul Pasubio, e Campogrosso nelle Piccole Dolomiti. Insieme promuovono due trekking di sei giorni, dal 28 giugno al 2 luglio e dal 22 al 27 agosto, con accompagnatori di media montagna e di Caliba Viaggi. Camminatori con un buon livello di allenamento possono cimentarsi su un tratto del sentiero E5, da Trento a Verona, apprezzando le caratteristiche di un percorso ricco di storia, cultura e paesaggi alpini. Anche l’associazione Abazia di Badia Calavena si unisce alla festa: «L’anno scorso», spiega il presidente Luigi Venturini, «abbiamo distribuito i passaporti dell’escursionista stampati in italiano, inglese, tedesco». Ora è possibile collezionare le credenziali dopo aver fatto tappa in uno dei rifugi o punti di sosta. Non è l’unica iniziativa veronese. Grazie al sostegno di Comune di Badia e Consorzio Bim Adige, dal 20 agosto al 5 settembre, l’associazione organizza una staffetta che, dalla località austriaca di Zwieselstein, si snoda per 350 chilometri. Da Passo del Rombo a Verona, con nuova segnaletica, in 19 tappe con passaggi tra parchi naturali, siti Unesco e biotipi. «Lungo il cammino, gli escursionisti, che cambieranno ogni tre o quattro tappe, saranno oggetto di festeggiamenti e saluti», annuncia Venturini. Di mano in mano passerà una bandiera siglata dai partecipanti che, alla fine, sarà custodita nella sede di Abazia, a Sant’Andrea di Badia. La nascita del sentiero europeo E5 si deve all’escursionista tedesco Hans Schmidt. Stanco di lunghi spostamenti coi mezzi pubblici per far visita ai parenti, da Sonthofen in Germania dove viveva partì a piedi per Colterenzio, in provincia di Bolzano. Terminò l’impresa in nove giorni, nel luglio del 1969, e la raccontò su un giornale locale che fu letto dal presidente dell’Associazione dei circoli escursionistici tedeschi, una delle maggiori per numero di iscritti in Europa. Pochi giorni dopo ricevette l’invito a partecipare alla conferenza di fondazione dell’Associazione europea escursionisti e l’incarico di ideare un tracciato che unisse il lago di Costanza all’Adriatico. A Costanza, il 2 luglio 1972, il sentiero venne aperto e battezzato con la sigla internazionale E5. Il progetto prevedeva di raggiungere Trento e percorrere la Valsugana fino a Vicenza, arrivando a Venezia con mezzi pubblici. I «padrini» veronesi Pino Avogaro, Helene e Franco Cuoghi del Gruppo alpinistico operaio affiliato alla Federazione italiana escursionismo, però, convinsero Schmidt a far salire il percorso su Pasubio e Carega per scendere a Giazza, dove secondo lui terminava la parte alpina del tracciato. Col benestare di Schmidt, i segnasentieri scaligeri Avogaro e Cuoghi, assistiti dai soci del Gao, completarono il tratto da Giazza a Verona, attraverso la Lessinia. M.B.

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