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L’auto prende fuoco, casa inagibile

La operazioni di spegnimento delle fiamme generate dall’auto a Gpl   FOTO PECORASi verificano le condizioni dell’abitazione sopra il garage
La operazioni di spegnimento delle fiamme generate dall’auto a Gpl FOTO PECORASi verificano le condizioni dell’abitazione sopra il garage
La operazioni di spegnimento delle fiamme generate dall’auto a Gpl   FOTO PECORASi verificano le condizioni dell’abitazione sopra il garage
La operazioni di spegnimento delle fiamme generate dall’auto a Gpl FOTO PECORASi verificano le condizioni dell’abitazione sopra il garage

Momenti di paura in mattinata nel centrale viale Monte Baldo per l’incendio scoppiato in una villetta a schiera al civico 27. Il proprietario, Ermenegildo Broggio, che vi abita con la moglie Elzbieta Pezda, era appena tornato verso le 9 dalla spesa e stava parcheggiando l’auto, una vecchia Audi 80 a Gpl, nel garage al piano terra della villetta (centrale di tre identiche disposte a schiera), quando la vettura ha preso fuoco. «Appena sono entrato in garage e ho girato la chiave spegnendo il motore, ho sentito uno scoppio e ho visto del fumo uscire dal cofano, l’incendio è stato immediato», ha riferito Broggio ai Vigili del fuoco. Questi avevano ricevuto la chiamata di soccorso alle 9.25 ed era partita dal Comando di Verona una squadra di sette uomini guidati dal caporeparto Andrea Residori, con tre mezzi: un pick-up con autopompa e due camion con serbatoio e autobotte. In una ventina di minuti sono giunti sul posto e lo spegnimento ha tenuto impegnati gli uomini per circa un’ora, mentre il resto della mattinata è stata impiegata per la ricerca di altri possibili inneschi di incendio e la verifica delle condizioni statiche dell’immobile. La parte centrale, quella che sta sopra il garage dove si è sviluppato l’incendio, è stata per il momento chiusa e ai proprietari è stato interdetto l’accesso, in attesa di una verifica statica che dovrà eseguire l’Ufficio tecnico comunale, anche sulla scorta del rapporto steso dai vigili del fuoco, per decidere l’agibilità o meno della struttura. Non sono state coinvolte le altre due villette, nelle quali hanno potuto rientrare i rispettivi residenti, una coppia presente tutto l’anno e l’altra di villeggianti. Danni rilevanti hanno subito il garage e il sovrastante solaio su cui poggia l’abitazione del proprietario della vettura. Lui e la moglie, assistiti dal personale della Croce Verde Lessinia, sono stati trasferiti al pronto soccorso per dei controlli, vista anche l’età avanzata. Se l’innesco dell’incendio è partito dall’auto, come appare evidente dal racconto fatto dal proprietario, più difficile è capirne le cause. «Può essersi trattato di un ritorno di fiamma nell’impianto a Gpl o una piccola perdita di gas che ha reso esplosiva l’aria del garage», riferiscono i vigili del fuoco, mentre trainano nel cortile la carcassa dell’auto. Dal portabagagli aperto si vede la bombola del propellente ancora integra: «Sono bombole recenti, montate su impianti di nuova generazione, studiati apposta per evitarne lo scoppio, come avveniva in passato», spiega il caporeparto Residori. «In pratica è montata sull’impianto una valvola di sovrappressione che al momento dell’incendio, quando il calore dilata il volume del gas, si apre permettendone la fuoriuscita. In questa maniera il gas viene bruciato all’esterno, perché la bombola si sfiata e si ha il vantaggio che si svuota senza scoppiare», aggiunge. Una curiosità è che la villetta a fianco di quella dove si è sviluppato l’incendio apparteneva alla famiglia di Gigliola Cinquetti, che lì ha abitato fino all’adolescenza. «L’abbiamo acquistata dai suoi genitori perché siamo amici di famiglia», dicono i proprietari che vi risiedono da una ventina d’anni. Al momento dell’incendio erano a passeggio nella zona di Valdiporro: «Ci hanno telefonato che era scoppiato un incendio e siamo tornati con il cuore in gola perché anche dalla strada che scende da Bosco Chiesanuova vedevamo l’alta colonna di fumo nero. Fortunatamente non abbiamo avuto danni, ma ci spiace molto per i nostri vicini», concludono. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vittorio Zambaldo

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