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In cordata per creare
il «modello Lessinia»

I partecipanti al focus di Bosco Chiesanuova organizzato da Verona Network in collaborazione con la rivista «Pantheon»
I partecipanti al focus di Bosco Chiesanuova organizzato da Verona Network in collaborazione con la rivista «Pantheon»
I partecipanti al focus di Bosco Chiesanuova organizzato da Verona Network in collaborazione con la rivista «Pantheon»
I partecipanti al focus di Bosco Chiesanuova organizzato da Verona Network in collaborazione con la rivista «Pantheon»

Due interviste ad altrettanti sindaci, per certi versi singolari e unici, hanno aperto nella sala Olimpica del teatro Vittoria di Bosco Chiesanuova il focus tematico dedicato alla montagna veronese organizzato da Verona Network, in collaborazione con la rivista Pantheon.

Paola Pezzotti, sindaco di Sulzano che per 15 giorni ha trasformato il suo paese di duemila abitanti sul lago d'Iseo nella meta più desiderata da un milione e mezzo di visitatori, che hanno camminato sul pontile galleggiante dell'artista Christo, rifarebbe tutto di nuovo come ha fatto, notti insonni comprese, pur di ottenere lo stesso risultato. Tra un anno conta di tirare il bilancio di che cosa abbia significato per il suo paese e i Comuni del lago questo esperimento che non crede possa essere né l'ultimo né l'unico.

Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia, comune di 30mila abitanti nato dalla fusione di cinque piccoli Comuni dell'appennino bolognese, può già fare i conti della fusione avvenuta nel 2014: «Ventuno milioni di investimenti sul territorio, nuovo polo scolastico per 1500 studenti, risparmio di bilancio per due milioni di euro da reinvestire sul territorio, dieci milioni arrivati dalla Regione e dodici dall'Unione Europea per la fusione».

Con questi esempi Verona Network ha voluto dare una scossa alla Lessinia e ai suoi amministratori presenti in sala, purtroppo non così tanrti come i numeri avrebbero chiesto, ma significativi visto la presenza delle prime due sindache elette sull'altopiano: Nadia Maschi per Cerro e Alessandra Ravelli per Roverè, segno di un cambiamento che parte dal basso e ha la grinta giusta.

«E mai come oggi esistono le condizioni per poterci provare» ha sottolineato Germano Zanini, direttore operativo di Verona Network, che ha portato i dati eloquenti sul turismo in Lessinia: a fronte di 4 milioni di arrivi e 15 milioni di presenze nel 2015 a Verona, sull'altopiano nella media degli ultimi quattro anni ci sono stati 70mila arrivi e 300mila presenze, cioè l'1,67 e il 2 per cento dei dati di Verona.

Petra Bruni, responsabile progetto Insieme del Gruppo di azione locale Baldo Lessinia, ha mostrato che quasi 9 milioni di euro per mezzo di bandi europei potrebbero essere spendibili sul territorio montano dal 2017 al 2022 in sinergia fra azioni pubbliche e private.

ALTRI ESEMPI sono venuti da Simone Scandola e dall'equipe di Lessinia Legend, un mezzo ideale per far conoscere il territorio ma che si scontra con la mancanza di un interlocutore unico; da Vito Massalongo presidente del Curatorium Cimbricum Veronense, che ha presentato le rassegne Lessiniafest e Film Festival della Lessinia, un'offerta culturale unica che attrae migliaia di persone ogni stagione; da Riccardo Zanini del portale Altalessinia.com, che è diventato l'interlocutore privilegiato delle iniziative più importanti dell'altopiano; da Alessio Ferrari che ha creato Lessiniafood, il primo portale di e-commerce delle produzioni locali; da Michela Canteri di www.montilessini.it, portale degli eventi della Lessinia e da Riccardo Bertagnoli, presidente di Verona FabLab, laboratorio creativo di automatismi e app, dove chiunque può entrare, usare i macchinari, scoprire, imparare e creare.

«Esempi virtuosi di ragazzi, giovani e meno giovani, che da tempo stanno mettendo tutte le loro energie per cogliere opportunità in vari settori: sport, cultura, enogastronomia, promozione turistica» ha aggiunto il presidente di Verona Network, Matteo Scolari «Questi protagonisti del territorio sono lo zoccolo duro da cui partire per iniziare un percorso nuovo, coraggioso, condiviso con le istituzioni, per arrivare a creare finalmente il “modello Lessinia”».

Claudio Melotti, sindaco di Bosco Chiesanuova ha commentato: «Sedici anni fa abbiamo presentato un piano strategico per Bosco che possiamo dire di aver quasi completamente realizzato. Ci manca un piano simile ma più vasto per la comunità della Montagna Alta. Tutte le realtà che sono nate grazie all'iniziativa privata sono qui a testimoniare che si può esportare una certa idea di Lessinia e studiare insieme una nuova mappa di obiettivi strategici».

L'impegno che i presenti si sono presi è di stilare entro dicembre un documento programmatico su quello che dovrà essere la Lessinia fra 5, 10, 20 e 30 anni. V.Z.

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