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LESSINIA

Sindaci pronti alla penombra. Parola d’ordine: risparmiare

I costi dell’energia stanno impegnando i paesi nel cercare soluzioni che non penalizzino i cittadini
Illuminazione ridotta in una strada di Cerro Veronese FOTO PECORA
Illuminazione ridotta in una strada di Cerro Veronese FOTO PECORA
Illuminazione ridotta in una strada di Cerro Veronese FOTO PECORA
Illuminazione ridotta in una strada di Cerro Veronese FOTO PECORA

Sarà un inverno meno luminoso in Lessinia, a causa del caro energia che in montagna, così come in pianura, sta costringendo i sindaci a ragionare sui consumi dell’illuminazione pubblica. La parola comune è «risparmio». Risparmio per lanciare messaggi di attenzione alle risorse energetiche; per alleggerire, laddove possibile, le super bollette che gravano sulle casse comunali, in alcuni casi puntando su interventi di efficientamento energetico. Senza però lasciare al buio contrade o zone più isolate: la sicurezza dei cittadini rimane prioritaria.

 

Lampioni alterni

Da novembre, a Roverè Veronese, vie e piazze del capoluogo e delle frazioni saranno illuminate a lampioni alterni, dopo le 23 e fino alle 7 di mattina. «Lo spegnimento, che interesserà il 50 per cento delle luci, è dettato dalla necessità di contenere i costi», motiva il sindaco Stefano Marcolini. Un compromesso, per risparmiare appunto, nella speranza che dal Governo arrivino degli aiuti. L’intenzione è comunque di non cedere all’oscurità e ai pericoli connessi: nelle contrade, infatti, dove sia presente un unico lampione, la lampadina resterà sempre accesa. «Dare il buon esempio», è fondamentale in questo periodo di difficoltà, sottolinea il primo cittadino di Velo, Mario Varalta, «e mostrare che anche il Comune cerca di risparmiare». Perciò si cercano soluzioni: mappatura delle luci alla mano, è al vaglio l’ipotesi di spegnere a settori, almeno a notte fonda, le aree del paese meno frequentate. L’affievolimento dell’intensità luminosa, che scatta dopo le 23, è già programmato. Lo stesso accade a Cerro Veronese e a San Mauro di Saline: qui il servizio di illuminazione è legato, attraverso la modalità della finanza di progetto, ad Agsm che ha provveduto ad installare lampade a risparmio energetico.

 

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Buio in zone limitate

A Cerro Veronese, sul tema del risparmio di energia, i tecnici sono al lavoro. «Nel nostro caso, spegnere un lampione sì e uno no, non è possibile», evidenzia il sindaco Antonio Bertaso, «e comunque abbiamo calcolato che il risparmio sarebbe irrisorio». Nell’attesa che l’emergenza rientri, anche qui l’amministrazione comunale sta valutando se intervenire solo su zone limitate. Certo è che ci sono dei punti da lasciare illuminati: attraversamenti pedonali e aree attigue alle abitazioni, in primis. «La sicurezza dei cittadini non va trascurata», rimarca. La fortuna di alcuni paesi è stata la lungimiranza del puntare, per l’illuminazione pubblica, sull’efficientamento energetico: buone prassi che sono state adottate, ancora prima dell’attuale crisi, a Selva di Progno. A Badia Calavena, da novembre, riprenderanno gli interventi per dotare il comune di luci a led ad alta efficienza. «Ai 50mila euro di risorse già investite, se ne sommeranno altrettanti», indica il sindaco Francesco Valdegamberi che non esclude spegnimenti «mirati» per far fronte a bollette ormai insostenibili. Nel frattempo, guarda con interesse alle comunità energetiche rinnovabili.

 

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Orologi astronomici

A Bosco Chiesanuova la lotta agli sprechi passa dall’installazione di nuovi orologi astronomici sulle centraline che regolano l’illuminazione pubblica. Il tempo di accensione e spegnimento dei lampioni sarà regolato in base ad alba e tramonto. Non è l’unica soluzione adottata dall’amministrazione, «perché prevediamo lo spegnimento completo del 30 per cento dei punti luce illuminati», spiega il sindaco Claudio Melotti. I pannelli fotovoltaici certo contribuiscono a contenere le spese negli edifici più energivori come le scuole, le palestra e la piscina. Ma gli occhi sono puntati al bilancio. Perciò il palaghiaccio, la cui apertura è prevista il 20 novembre, resterà aperto per due mesi anziché tre. Nel 2023, con un investimento di 700mila euro, l’amministrazione di Melotti ha in programma di efficientare con luci a led gli oltre 1.200 lampioni che danno chiarore al territorio comunale. «Scelte necessarie», chiosa, «per non tagliare sui servizi alla cittadinanza».

Marta Bicego

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