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Il vicesindaco infermiere ringrazia

Riccardo Zucchetti consegna a Tomiozzo tute protettive monousoSergio Tomiozzo, vicesindaco di Vestenanova e infermiere
Riccardo Zucchetti consegna a Tomiozzo tute protettive monousoSergio Tomiozzo, vicesindaco di Vestenanova e infermiere
Riccardo Zucchetti consegna a Tomiozzo tute protettive monousoSergio Tomiozzo, vicesindaco di Vestenanova e infermiere
Riccardo Zucchetti consegna a Tomiozzo tute protettive monousoSergio Tomiozzo, vicesindaco di Vestenanova e infermiere

La solidarietà è cosa più che tangibile. «Siamo stati sommersi da attenzioni di gente che da ogni dove ci ha donato qualcosa, dai dispositivi di protezione individuale alle apparecchiature medicali, cibo e perfino torte». È Sergio Tomiozzo, infermiere al Pronto soccorso del «Fracastoro» di San Bonifacio e vicesindaco di Vestenanova a ringraziare ora che si sta allentando la morsa dell’emergenza, che può tirare il fiato e rivolgersi a quanti in paese, a marzo e aprile, gli hanno chiesto: «Di cosa ha bisogno il nostro ospedale?» Nell’emergenza Coronavirus solidarietà e generosità sono diventate contagiose a Vestenanova, una comunità in cui volontariato e associazionismo sono parte integrante del tessuto sociale, capace di mettere in campo in questi due mesi di pandemia una catena di donazioni al motto «Insieme ce la faremo». Punto di riferimento è stato appunto il vicesindaco Tomiozzo, che ben conosce la realtà dell’est veronese e le esigenze di un ospedale con un bacino d’utenza che va dalla Lessinia orientale a Cologna Veneta e sconfina nel vicentino Lonigo. Senza dimenticare che sono tanti i vestenesi al lavoro nelle strutture sanitarie e che vivono quotidianamente l’emergenza, riportando a casa l’angoscia che vi si respira. «Difficile dire il numero esatto, ma sono certo che sono oltre una cinquantina le persone che lavorano in ospedali e case di riposo tra la provincia di Verona e Vicenza», dice Tomiozzo, «e assistito a una catena di solidarietà incredibile da parte di associazioni e cittadini, da tanti paesi che ci hanno confortato nei momenti più difficili, assediati dal rischio contagio e dal timore del collasso del sistema ospedaliero». Capofila delle donazioni è stata la Pro Loco con 60 tute monouso per gli operatori sanitari. Una sensibilità a cui ha fatto eco il Gruppo anziani don Benetti che ha dato fondo a offerte raccolte a Natale per acquistare altre tute; mascherine e tute anche dalle sezioni Avis di San Giovanni Ilarione-Vestenanova e Montecchia di Crosara; la Swisscare di Bolca ha offerto prodotti igienizzanti ad uso personale; la Pro Loco di Bolca e i rallysti della Povil Race Sport hanno donato mascherine lavabili alla casa di riposo di Bolca, mascherine chirurgiche e fpp2 all’ospedale di San Bonifacio; il Gruppo fanti di Vestenanova e la Bemar Plast di San Giovanni Ilarione hanno regalato visiere di protezione in plexiglass per il pronto soccorso e la geriatria del Fracastoro; non sono poi mancate donazioni in danaro fatte tramite la Croce Rossa Est Veronese, come quella di un negoziante di Vestenanova, di un «trapiantato» della Val d’Alpone e dalle Penne Nere di vari paesi e Aido comunale. Tutti finanziamenti e dispositivi preziosi, spesso introvabili durante il lockdown. Il vicesindaco ricorda anche i volontari della Protezione civile «personale prezioso e indispensabile nel nostro territorio montano. Anche le istituzioni hanno cambiato passo. Con l’emergenza è arrivato nuovo personale a supportare un fabbisogno necessario già in tempi normali, quando il pronto soccorso registrava fino a 160 accessi al giorno; e sono arrivate nuove apparecchiature, letti, dispositivi che d’ora in poi ci consentiranno di far fronte alle urgenze con modalità e tempi decisamente più consoni a un pronto soccorso che in questi giorni appare spopolato». La prossima sfida per il Fracastoro è il triage su due percorsi, uno dedicato al Covid-19 con trasferimento al Magalini di Villafranca e l’altro per le consuete urgenze. •

Mariella Gugole

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