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Il tenore concede il tris da casa

Mario Chiarini durante l’esibizione dal giardino di casa sua a Cerro
Mario Chiarini durante l’esibizione dal giardino di casa sua a Cerro
Mario Chiarini durante l’esibizione dal giardino di casa sua a Cerro
Mario Chiarini durante l’esibizione dal giardino di casa sua a Cerro

Il tenore Mario Chiarini, dopo il bis ha concesso anche il tris di concerti per i compaesani costretti a casa dal lockdown. È successo il mattino di Santo Stefano dopo che in precedenza era avvenuto il giorno di Pasqua e il 1° maggio. In quel secondo evento si erano uniti a lui anche la moglie, la violinista Pervinca Rista e Andrea Conti, campione di handbike, ma potente anche nella voce oltre che nelle braccia. In ogni occasione c’è stato un intermezzo poetico con le rime di Nerina Poggese, che al sentimento delle melodie ha unito quello delle sue parole di augurio e rinascita. Come nelle precedenti occasioni anche in questa hanno funzionato il passaparola e i post sui social che annunciavano «Sotto”Fondi” di Natale», giocando sulla parola Fondi che indica la valletta di orti e pascoli, il Vajo Vesterle, che si apre sotto l’abitato di Cerro e che costituisce il naturale scenario dell’esibizione, prestandosi anche alla diffusione del suono grazie alla sua conformazione a cavea di teatro. Alle 11.30 era annunciata mezz’ora di canti natalizi per onorare la nascita di Gesù e Chiarini si è presentato con cappello e tabarro della tradizione al balcone del suo giardino, che si apre sulla valle, per intonare il primo dei suoi canti, una selezione di brani di ispirazione natalizia tratti dal repertorio sacro e profano. La sua voce tenorile è rimbalzata da un lato all’altro della valle, strappando applausi al gruppo di residenti vicini di casa che si sono affacciati, ma anche ai tanti più lontani che hanno sentito distintamente la voce e la musica pre-registrata accompagnare l’esibizione. Un gruppo si era radunato infatti sulla via di casa, altri sul lato opposto del vajo e qualcuno si è accomodato anche sul prato come per assistere a un concerto all’aperto. «Ho voluto dare un segno per questo Natale in condizioni difficili e ringrazio i compaesani che mi hanno sollecitato a farlo», ha commentato Chiarini, che di professione fa l’educatore in una comunità psichiatrica, ma è anche diplomato al Conservatorio e si esibisce in concerti ed eventi. «Ho visto che tanti si sono organizzati per assistere e la soddisfazione maggiore è stato l’apprezzamento che molti mi hanno manifestato, ma anche aver voluto proporre qualcosa di artistico in un momento in cui proprio l’espressione artistica è più penalizzata», ha aggiunto. Così fra gli applausi si sono susseguite, tra le altre, le note di Astro del ciel, Adeste Fideles, In notte placida, Mille Cherubini in coro, White Christmas, Pastori e pastorelle, Hark! The Herald Angels Sing, Jingle bells, per concludere con il classico e celebre Tu scendi dalle stelle, a cui è seguito un bis fuori programma con Deck the halls. In mezzo gli auguri poetici di Nerina in un anno in cui «Anche la speranza rimane impigliata/ fra le pieghe della mascherina», ma «Non lascia indifferenti il respiro del Natale/… guardiamo al cielo intensamente/ e forse non siamo mai stati così vicini». •

Vittorio Zambaldo

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