C'è un serpente bianco che muove le sue spire in un paesaggio surreale, fatto di erba bruciata e pozze ghiacciate: è la pista di fondo della piana di Malga San Giorgio dove domani e domenica si sarebbero svolti i campionati italiani assoluti e della categoria Giovani (Juniores e Aspiranti). C'era soddisfazione fino a ieri mattina per il lavoro fatto, poi una mezza giornata di nebbia e temperatura primaverile hanno decretato l'annullamento delle gare a San Giorgio e il trasferimento a Padola di Comelico come nel 2007. La decisione è arrivata ieri pomeriggio dopo un consulto fra i responsabili dello sci club Bosco e i tecnici federali arrivati in supervisione.
Troppo rischioso rinviare la decisione e troppo dispendioso rinviare semplicemente le gare, così si è deciso per la soluzione più favorevole agli atleti ma più faticosa per lo sci club che nella giornata di venerdì smonterà tutte le tende, raccoglierà i premi e trasferirà armi e bagagli nel Comelico dove c'è una preziosa e lunga collaborazione con l'Us Val Padola.
Anche là la neve è artificiale, ma il freddo ha permesso di conservarla e lavorarla meglio: le gare sono assicurate.
«Ci resta la responsabilità dell'organizzazione e ci restano i costi di una fatica in più che proprio non ci voleva», riconosce Ivo Scardoni, che da buon sportivo e papà di due campionesse come Lucia, ancora impegnata con l'agonismo nella nazionale di fondo e Giulia, maestra di sci, non si tira indietro davanti alle sfide e sa anche come affrontare le sconfitte.
Ieri mattina era ancora fiducioso: «Possiamo dire di aver concluso, manca solo la sistemazione di alcuni punti dove l'innevamento è più scarso e il completamento dell'impianto elettrico nelle tende sul campo oltre al posizionamento dei bagni chimici», annunciava, mentre era intento con altri a preparare i pacchi dono per i vincitori.
Nella settimana di lavoro c'era stato un momento di scoraggiamento fra lunedì e martedì scorsi quando le alte temperature del giorno causate dall'inversione termica (martedì pomeriggio sono stati registrati a San Giorgio 15 °C, accompagnati da un venticello tiepido) rischiavano di trasformare in acqua tutta la fatica profusa.
«Per fortuna ci ha pensato la notte, con le sue gelate, a salvare la situazione che si stava facendo davvero critica», aggiungeva ieri mattina Scardoni, che ancora non aveva previsto la nebbia che sarebbe salita nella tarda mattinata a rodere il lavoro di una settimana.
Era stato raggiunto un grande risultato, grazie alla determinazione di tanti volontari.
«L'idea di unire in Skitime Lessinia i quattro sci club storici dell'altopiano è stata vincente non solo dal punto di vista economico perché ci permette un risparmio sulle spese di allenamento e trasporto dei giovani atleti», ricorda Scardoni, «ma se ne è visto il vantaggio anche in questa occasione. Hanno lavorato insieme volontari di Bosco Chiesanuova, di Roverè, di Velo e di Campofontana che fanno riferimento ai rispettivi sci club. Come mettiamo a disposizione i mezzi per trasferire i nostri atleti da un campo all'altro e per gli allenamenti di 120 bambini e ragazzi che gareggiano con i colori del proprio sci club», continua, «così abbiamo messo a disposizione il nostro tempo per questa impresa di allestimento del campo gare che è riuscita per la tenacia di tutti».
Scardoni ringrazia -ma avrebbe voluto farlo sulla pista di San Giorgio a fine campionati- i proprietari dei terreni che hanno autorizzato il transito dei mezzi per il trasferimento della neve; la società G&A che ha in affitto gli impianti di risalita e che ha messo a disposizione quattro cannoni sparaneve e la cisterna di raccolta dell'acqua per la produzione di neve artificiale; Lessinia Turistsport che ha in concessione la tracciatura delle piste e che con i suoi mezzi ha fatto l'impossibile per sistemare una neve non facile e infine l'amministrazione di Bosco Chiesanuova per il sostegno morale ed economico all'impresa.