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Il racconto

Giazza, dove telefonare è impossibile: «Servirebbe almeno per le urgenze»

Spostamenti in auto e peripezie solo per telefonare o inviare un messaggio. Quelli che per molti sono gesti abituali, a Giazza si trasformano in un’odissea. La conferma si ha nel tentativo di rintracciare Fiorella Dalla Valentina: l’utente non è al momento raggiungibile. 

Vive in località Gisoul col marito Giancarlo Breda e i figli, Tommaso ed Elena, nell’ultima casa abitata lungo la via sterrata che si addentra nella Val Fraselle. Non è certo una di quelle persone che stanno perennemente chine sullo schermo del cellulare. Però ci sono momenti in cui non riuscire a comunicare diventa un problema. Ed ecco, come ha voluto raccontare, che iniziano i tentativi di agganciare un qualsiasi segnale. Inutile nei boschi, perciò sale in macchina e conquista i pochi punti ormai testati quanto a ricezione: prima il parcheggio del paese, poi il piazzale del cimitero oppure via fino in contrada Faggioni. 
«Per prenotare una visita medica ho impiegato un mese. Per la didattica a distanza mia figlia doveva spostarsi nella mansarda di un’amica», elenca, ricordando l’andirivieni necessario pure quando, a settembre, un operaio si è infortunato in Val Fraselle e non si potevano effettuare chiamate di emergenza. «Siamo stanchi di essere isolati. Telefonare non è indispensabile, ma dovremmo avere la possibilità di farlo almeno per le urgenze», denuncia. Nemmeno connettersi a internet è agevole: il collegamento della fibra si ferma a 800 metri dalla sua abitazione. Giù in paese ci si destreggia tra vari operatori, sperando di trovare la soluzione congeniale e avere almeno sbocco nel web. 
Facendosi portavoce del disagio, Dalla Valentina precisa che una coppia di anziani è stata costretta ad andarsene per l’impossibilità di restare in contatto coi familiari. Un altro compaesano, sui social, minaccia di fare i bagagli. Sfogo raccolto dal consigliere regionale Stefano Valdegamberi, che ha scritto al premier e ai ministri per richiamare l’attenzione sulle piccole comunità marginali. 
Da Roma si torna al comune di Selva di Progno, di cui Giazza è frazione. Il sindaco Marco Antonio Cappelletti non nega le problematiche correlate alla telefonia mobile: «La mancanza di copertura delle reti 3G e 4G in alcune contrade di Campofontana e San Bortolo. La totale assenza di segnale, addirittura del 2G, a Giazza e nelle valli di Revolto e Fraselle», riassume. Problema che si riflette in altre aree della Lessinia: «Vivere in montagna è meraviglioso, ma comporta affrontare anche queste difficoltà». E rimarca: «Come amministrazione lavoriamo per migliorare e implementare i servizi per il cittadino quotidianamente. Tanto è stato fatto e ci auguriamo che gli enti sovracomunali ci supportino per aumentare ancora di più la copertura sul nostro territorio». 
Puntualizza che Selva è tra i primi 144 comuni del Veneto, su un totale di 579, con collegamento in banda ultra larga a tecnologia «Ftth», «fibra fino a casa»: progetto sviluppato da Infratel Italia, per conto del ministero dello Sviluppo economico, per superare il divario digitale nelle zone a fallimento di mercato non coperte da operatore e pertanto sprovviste di connessione adeguata. 
L’intervento, di cui è stata completata la prima parte tra il 2020 e l’estate scorsa, ha interessato Giazza e alcune contrade di Campofontana e San Bortolo. «La seconda fase prevede la copertura delle abitazioni isolate e delle aree impervie che non sono state ancora raggiunte dal collegamento in fibra e», conclude Cappelletti, «l’amministrazione comunale auspica che i lavori inizino prima possibile». 

Marta Bicego

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