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Garra a «Chi l’ha visto?»
«L’esproprio partirà»

Paolo Garra, sindaco di Cerro
Paolo Garra, sindaco di Cerro
Paolo Garra, sindaco di Cerro
Paolo Garra, sindaco di Cerro

È tornato a Chi l’ha visto?, la trasmissione di Rai Tre condotta da Federica Sciarelli, il video girato cinque anni fa, il 20 agosto 2011 in via Carcereri a Cerro, sul parapiglia successo in seguito al tentativo di rimozione della Fiat Multipla della famiglia Brunelli che occupava la strada di uso pubblico.

Il sindaco Paolo Garra, accompagnato dall’avvocato Alberto Lorusso, ha chiesto di essere sentito e di avere possibilità di esporre le proprie ragioni come nella puntata precedente era stato fatto per la signora Marisa Brunelli e il suo avvocato Andrea Rossi. Richiesta accolta con la presenza di Rossi e Brunelli allo stesso tavolo e con scena muta, che per l’esuberante signora Brunelli deve essere stata una condanna peggiore dell’anno di reclusione inflittale per la resistenza a pubblico ufficiale.

La conduttrice ha insistito sul punto che a sua ragione ritiene centrale: «Perché il video in cui si vede il comandante dei carabinieri di Grezzana spintonare un’anziana signora, madre di Marisa Brunelli, e poi dare un ceffone a Marisa non è stato visionato nei due gradi di giudizio che hanno confermato la condanna dei Brunelli?».

La risposta dell’avvocato Lorusso è quella che già aveva anticipato all’Arena: «Sono stati gli imputati a non volere come prova il video, perché girato dai carabinieri e a loro dire contraffatto. I dieci giudici che si sono succeduti nell’esame della vicenda, quelli inquirenti e quelli giudicanti non lo hanno ammesso come prova per richiesta stessa degli imputati. Del resto c’era un’intera contrada ad assistere ai fatti e non mancavano certo testimoni che raccontassero il loro svolgimento».

Ma Sciarelli è tornata alla carica: «La spiegazione non mi convince, perché allora o i Brunelli hanno detto il falso sull’alterazione del video e sarebbero stati da condannare o il video è stato “taroccato” davvero, ma siccome è stato girato dai carabinieri sarebbe un fatto gravissimo». Poi però ha ammesso che negli studi Rai è stato passato all’esame fotogramma per fotogramma e non risulta nessuna alterazione.

Tanto ce ne sarebbe stato per chiudere la trasmissione, «e mandare tutti in bicicletta», come si augurava Federica Sciarelli alla fine, ma evidentemente il successo mediatico di un video vecchio di cinque anni, già mostrato allora e semplicemente ignorato da tutti, imputati compresi, adesso con le potenzialità mediatiche di Facebook è risorto e dovrebbe diventare prova per l’ultimo grado di giudizio in Cassazione, perché, come ha commentato Rossi, che è avvocato e non regista, «se si guarda il video è meglio che sentire le testimonianze, anche per evitare di dire cose imprecise».

Comunque vada a finire la vicenda in Tribunale è certo che per via Carcereri ci sarà una fine già scritta, probabilmente non immediata, conoscendo i Brunelli che si batteranno fino alla morte, ma ci sarà: «Ho già avviato le pratiche per l’esproprio, azione che avrebbero dovuto iniziare già i miei predecessori, visto che la vicenda va avanti dal 1967», ha denunciato il sindaco Garra. «Voglio e devo riaprire quella strada. Lo devo anche ai tanti cittadini che si vedono lesi nel loro diritto di passaggio perché, se è inconfutabile che quel tratto di strada è di proprietà privata, è altrettanto vero che da sempre è di uso pubblico e come tale deve essere garantito senza impedimenti», ha concluso il primo cittadino. V.Z.

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