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Freddo, -33,5 gradi a Malga Malera

Dolina di Malga Malera con visibile lo strato di inversione termica all'interno FOTOGIANLUCA BENEDETTI
Dolina di Malga Malera con visibile lo strato di inversione termica all'interno FOTOGIANLUCA BENEDETTI
Dolina di Malga Malera con visibile lo strato di inversione termica all'interno FOTOGIANLUCA BENEDETTI
Dolina di Malga Malera con visibile lo strato di inversione termica all'interno FOTOGIANLUCA BENEDETTI

Temperatura prossima al record nella dolina di Malga Malera, vicino all’omonimo rifugio e a pochi minuti a piedi dai piazzali di Malga San Giorgio. Fra la mezzanotte e le due del mattino di lunedì la centralina meteo, installata dall’associazione Estremi di Meteo 4, ha registrato la temperatura minima di meno 33.5 °C, terzo valore più basso da quando si effettuano le misurazioni, cioè da una quindicina d’anni, dopo il record assoluto di – 37.4 °C del 28 febbraio 2018 e i – 34.9 °C del 4 gennaio 2009. La centralina meteo di Malga Malera, posizionata grazie all’interesse mostrato nei confronti di questo progetto da parte di Diego Lonardoni, coordinatore dell’ente Parco naturale regionale della Lessinia, è seguita da Gianluca Benedetti, Simone Buttura, Flavio Menini, Massimo Merzari e Corrado Vaona, soci di Estremi di Meteo 4, che da giorni, viste le condizioni di innevamento e di meteo, si aspettavano un buon risultato: «Che sarebbe stata una notte polare si capiva già dai valori misurati intorno alle 21 e inferiori ai – 25 gradi sotto zero», dicono, «poi la temperatura più bassa si è registrata tra la mezzanotte e le ore 2 del mattino, quando la dolina è arrivata come si suol dire “a fondo scala”, cioè si è raggiunto il punto di equilibrio tra la perdita di calore del terreno per irraggiamento, grazie al cielo sereno e assenza totale di vento, e lo strato d’aria più “calda” che si trova intorno e soprattutto sopra la dolina». Tutto questo è favorito anche dalla grande quantità di neve presente all’interno della depressione e in tutta l’alta Lessinia, circa 100-130 centimetri di spessore, e che funziona da isolante dal suolo caldo. «Sottolineiamo sempre che stiamo parlando di microclimi e che le temperature misurate in questo contesto, seppur reali e osservabili direttamente da chiunque volesse vivere un’esperienza del genere, non rappresentano assolutamente il clima del territorio circostante. Lunedì notte ad esempio, le temperature al suolo in alta Lessinia erano nella norma per l’inverno, e cioè intorno ai – 8 °C e –10 °C», aggiungono. Chiunque sia interessato, potrebbe seguire in tempo reale le temperature della dolina di Malga Malera collegandosi al sito di Estremi di Meteo 4 (https://bit.ly/39 jig17). Il record del freddo in Italia (– 49.6 °C) è stato registrato il 10 febbraio 2013 nella Busa Fradusta Nord, a 2.607 metri, una conca carsica sull’Altopiano delle Pale di San Martino, fra le province di Trento e Belluno, ed è anche una fra le più basse misurate ufficialmente in Europa centrale. In questi giorni, sempre all’interno della dolina di Malga Malera, si è potuto osservare, e Gianluca Benedetti lo ha immortalato nel video pubblicato anche su larena.it (https://bit.ly/39k 7Vln), un fenomeno molto intrigante e tipico delle regioni più fredde come quelle polari: il “dust diamond”, letteralmente polvere di diamante. L’umidità presente in dolina, grazie alle bassissime temperature, condensa in micro cristalli di ghiaccio che, colpiti dalla radiazione solare, sembrano scintillare, proprio come un diamante. In letteratura, il fenomeno si può verificare solo quando la temperatura dell’aria vicina al suolo è almeno di 13 gradi sotto zero. E non è escluso, data la combinazione delle condizioni, che nei prossimi giorni si possa registrare un ulteriore abbassamento della temperatura. Anche perché il freddo di questi ultimissimi giorni di inizio anni non sembra mollare la presa. •

Vittorio Zambaldo

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