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Foto dell’albero vivente Primo posto a Malvezzi

I tre vincitori per le foto scattate al Busimo's Christmas Tree
I tre vincitori per le foto scattate al Busimo's Christmas Tree
I tre vincitori per le foto scattate al Busimo's Christmas Tree
I tre vincitori per le foto scattate al Busimo's Christmas Tree

Alla soddisfazione di partecipare a un evento unico, si è aggiunta per alcuni presenti al Busimo’s Christmas tree, l’albero vivente del Monte Busimo allestito lo scorso 28 dicembre, anche la gioia di essere premiati per le foto scattate in quell’occasione. La Pro loco di Erbezzo, retta dal presidente Michele Pozzerle, ha infatti chiesto ai partecipanti di scattare delle foto e inviarle per una selezione-concorso intitolata «Accendi il tuo albero con un click», valutate da una giuria esterna che ha decretato tre menzioni speciali (Alice Bertagnoli, Margherita Massella e Massimo Albertini) e tre primi premi proclamati in Sala Ciclamino. Si è classificato al primo posto Marco Malvezzi, appassionato della Lessinia e della sua gente che ha fotografato il grande albero di Natale, mettendo in primo piano le calde luci dei paesi collinari e le piccole luci in lontananza delle residenze lessiniche. Inquadratura quasi identica di Laura Sartor, seconda classificata, che ha utilizzato toni più sfumati e una prospettiva meno immediata. Originale invece l’inquadratura di Loredana Veneri, il cui premio è stato ritirato dal marito Domenico La Fata, che ha scelto di cogliere l’attimo dei preparativi per la disposizione dei partecipanti lungo il grande perimetro predisposto dagli organizzatori. Per i primi tre classificati c’è stato un premio in denaro e per tutti un rinfresco conclusivo offerto dalla Pro loco. Sono state circa 500 le persone che da ogni parte della provincia sono salite sulle pendici del Monte Busimo munite di torce elettriche e sistematesi lungo il perimetro che disegnava sul terreno il grande albero immaginario di Natale. Al segnale convenuto, alle 20 di quella sera, le torce sono state accese all’unisono per comporre la sagoma di un abete visibile fin da grande distanza, grazie all’aria tersa di quei giorni. Si è trattato di un evento unico del suo genere, reso possibile dall’entusiasmo di un gruppo di appassionati per le sfide impossibili e particolarmente interessati a coltivare e sostenere già da cinque edizioni questo evento, in collaborazione con le istituzioni, aziende del posto o in qualche modo legate al paese, il gruppo degli Alpini che ha gestito i punti ristoro e l’intera comunità, sempre accogliente e festosa. •

V.Z.

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