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La tradizione a San Bortolo

Festa dei trombini, prima volta anche per il parroco e per il piccolo Moreno

La tradizione a San Bortolo
Un momento della festa (foto Amato)
Un momento della festa (foto Amato)
Festa dei trombini di San Bartolomeo (Zambaldo)

Battesimo del fuoco per don Michele Valdegamberi alla Festa dei trombini di San Bartolomeo delle Montagne.

Sul dosso accanto alla chiesetta della Santissima Trinità, dove l’associazione celebra ogni il ricordo della sua fondazione e degli associati defunti, il parroco ha smesso i panni del celebrante e indossato sulla caviglia sinistra il rozzo gambale in sacco per proteggere il tessuto del clergyman dalle bruciature, impegnandosi nel suo primo sparo. Un evento seguito e applaudito dai numerosi presenti e al gruppo gemello bavarese dell'associazione Schützengesellschaft Hirsch Lenzfried e. V. non è parso vero di far provare anche i loro pistoloni al sacerdote, che di buon grado si è misurato poco dopo anche con quest’arma.

Durante la liturgia aveva benedetto un nuovo trombino, di proprietà di Damiano Caliaro, che ha voluto dargli il nome di Cleme, in memoria di Clementino Gugole nella cui casa sono stati recuperati i pezzi da assemblare.

L’evento ha segnato anche il primo sparo di Moreno Gugole, nove anni, addestrato dal nonno Carlo e di Chiara Correale che ha “tradito” i trombini per i pistoloni dei tedeschi. Il vicesindaco Silvano Valcasara ha ringraziato l’associazione per la promozione che fa del territorio e sopratutto per la capacità di trasmettere ai giovani la passione per una tradizione antica e Vito Massalongo, presidente del Curatorium Cimbricum Veronense ha ricordato brevemente la figura dello studioso Gianni Rapelli, morto recentemente, lasciando un grande vuoto nella cultura veronese.

Vittorio Zambaldo

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