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Erbezzo

Apre «il presepe del Papa» ispirato alla Lessinia: nel 2019 era stato esposto a Roma

Una eccezionale Natività nella chiesa dei santi Filippo e Giacomo: la grotta riproduce malga Fittanze con la sua caratteristica pietra
La Natività che nel 2019 fu esposta nell’aula Nervi-Paolo VI
La Natività che nel 2019 fu esposta nell’aula Nervi-Paolo VI
La Natività che nel 2019 fu esposta nell’aula Nervi-Paolo VI
La Natività che nel 2019 fu esposta nell’aula Nervi-Paolo VI

C’è chi già lo chiama «il presepe del Papa». A ragion veduta, visto che la Natività che da domani si troverà nella chiesa dei santi Filippo e Giacomo, a Erbezzo, ha avuto tra i primi sguardi, che ne hanno ammirato la bellezza, quello del Santo Padre.

Per le festività natalizie del 2019 fu infatti esposto a Roma, nell’aula Nervi-Paolo VI. Ora resterà visibile fino all’Epifania, tutti i giorni, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. L’inaugurazione sarà domani, alle 18.45, sulle note della banda di Grezzana. Momento preceduto, alle 18, dalla celebrazione della messa e seguito dal brindisi di auguri sotto l’albero di Natale, addobbato nella vicina piazza dei Combattenti.

 

Da Roma alla Lessinia

Dalla Città del Vaticano alla Lessinia, dunque. Passando dal Trevigiano, dove i volontari del «Gruppo presepio artistico» di Parè di Conegliano hanno realizzato l’insieme, i cui dettagli traggono ispirazione dal territorio veneto. «E dalla montagna veronese», segnala con una punta d’orgoglio il sindaco di Erbezzo, Lucio Campedelli: «La capanna della Natività riprende la casara di malga Fittanze col suo spettacolare arco».

È stata individuata sorvolando l’altopiano coi droni, alla ricerca di uno spunto, poi trovato. Sorpresa di cui Campedelli è stato avvisato da suor Laura Zullo che, originaria del paese, vive a Conegliano.

 

Le statue fatte a mano

«Questa struttura», commenta il primo cittadino che, con la parrocchia, si è adoperato per esporre il manufatto, «simboleggia la nostra storia e ricorda l’unicità dell’architettura in pietra della Lessinia». La pandemia ha allungato l’attesa ma ne è valsa la pena. Nel tepore della capanna, dove non si direbbe ma la superficie della pietra è resa con materiale termoisolante, statue in legno scolpite a mano (alte 120 cm) raccontano la nascita di Gesù.

A creare atmosfera, la luce di un impianto elettrico a basso impatto ambientale. «Un presepe molto bello», il commento di papa Francesco davanti alla creazione che, con la benedizione del Pontefice, meraviglierà chi entrerà nella parrocchiale.

Marta Bicego

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