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L'incidente ai covoli di Velo

Bruno ucciso da un masso
«Era il nostro Picchio esplosivo»

Bruno Tenzi, il giovane morto ai covoli di Velo (Pecora)
Bruno Tenzi, il giovane morto ai covoli di Velo (Pecora)
I soccorsi alla Grotta dell'Orso (video Pecora)

«Picchio esplosivo». È questo il totem di Bruno Tenci, il giovane morto domenica colpito da un masso all'ingresso della Grotta dell'Orso, nei covoli di Velo Veronese. Era il nome che gli era stato attribuito in quell’attività di scout che amava molto svolgere.

 

Un nome a cui è affezionato anche il papà. «Definisce bene il suo carattere, così dinamico», assicura Andrea Tenci, primario del pronto soccorso del Fracastoro di San Bonifacio, deciso a parlare del figlio e nello stesso tempo a mantenere ben chiuso dentro di sé il dolore per la tragedia che sta vivendo.

 

LA TRAGEDIA. Bruno, vent’anni, è morto domenica pomeriggio ai Covoli di Velo in seguito a un incidente. È finito schiacciato da un masso che si trovava attaccato a una parete su cui stava cercando di salire. Era un esperto di pendii e di arrampicata, è rimasto vittima di un cedimento imprevedibile in un passaggio che probabilmente non riservava, per uno come lui, particolari difficoltà. Su come sia accaduto questo disgraziato avvenimento il papà Andrea Tenci oggi non si esprime.

 

«Sono andato sul luogo domenica pomeriggio, dove sono stato accolto dall’amico con cui Andrea era andato ai Covoli e dai soccorritori, ma non ho fatto domande», specifica. «Non ho chiesto nulla al ragazzo, che se vorrà ci racconterà com’è andata quando deciderà che è il momento di farlo e che domenica era inevitabilmente scioccato, né intendo azzardare interpretazioni tecniche sull’accaduto», aggiunge.

 

IL RICORDO .«Bruno era un ragazzo con grandi passioni e pieno di idee e proposte», riprende il papà. Era sempre pronto a pensare nuove cose da fare e aveva un grande interesse per quanto riguarda l’ambiente. Bruno era, insomma, davvero un «Picchio esplosivo». Un giovane che la natura avrebbe voluto studiare e tutelare, ma che invece domenica, in un luogo in cui la stessa natura ha creato uno spazio unico, ha trovato la morte. 

 

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Luca Fiorin

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