<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Due sindaci per la festa di Sergio creduto disperso in Slovenia

Sergio Vallenari tra i sindaci Raffaele Campostrini e Damiano Tommasi
Sergio Vallenari tra i sindaci Raffaele Campostrini e Damiano Tommasi
Sergio Vallenari tra i sindaci Raffaele Campostrini e Damiano Tommasi
Sergio Vallenari tra i sindaci Raffaele Campostrini e Damiano Tommasi

Sono abbracci forti, di stima e di affetto, quelli riservato dalla comunità di Fosse a Sergio Vallenari, nato a Breonio il 25 gennaio 1923 ma da sempre abitante in questa frazione di Sant'Anna d’Alfaedo. La festa per il raggiungimento del secolo è iniziata con la messa celebrata da don Matteo Zandonà che ha accolto Sergio come una «persona speciale» e si è poi spostata al ristorante pizzeria da Icio che sta proprio di fronte all'abitazione di Sergio e della figlia Natalina (l'altro figlio, Fernando, abita a Erbezzo). Al termine del momento religioso il sindaco Raffaello Campostrini (insieme agli assessori Daniele Marconi,Roberta Campostrini e Samuele Tommasi) ha consegnato al centenario una targa: «L'amministrazione comunale è lieta di condividere con grande orgoglio la gioia per il traguardo dei suoi 100 anni che hanno contribuito a costruire l'identità, la storia e i valori della nostra comunità, con l'augurio che possa continuare a essere per tanti anni memoria per le nuove generazioni». Alla festa c’era anche il paesano più illustre: Damiano Tommasi, sindaco di Verona. Sergio ha conosciuto le sofferenze della guerra: «Ero in Slovenia come guardia di frontiera, ma appena fu firmato l'armistizio dell’ 8 settembre butto tutto all'aria e mi incammino diretto al mio paese, in Italia. Ci sono arrivato dopo nove giorni, con molti chilometri percorsi a piedi o su mezzi di fortuna, sfidando pericoli e disagi. Quando sono arrivato a casa, a Breonio, tra lo stupore della gente, perché tutti mi credevano disperso, venni subito accolto come un eroe, ma non lo ero affatto, ero semplicemente un uomo libero». Vallenari vive nella sua Fosse, a pochi passi dalla figlia Natalina: «È il mio guardiano», sottolinea con un sorriso. Si alza alle 11, dopo il pranzo una passeggiata in giardino, poi tv e radio fino all'ora di cena, alle 22 è l'ora giusta per lui di andare a letto. Non rinuncia a qualche puntata al bar, per le solite quattro chiacchiere con gli amici: calcio, ciclismo, gusta un caffè e sorseggia un'aranciata: niente esagerazioni alcoliche. Una sordità senile lo affligge, ma grazie a delle cuffie più seguire la tv e ascoltare la radio. Difetta nella vista che in questi anni ha sfuocato quello che gli sta tutt'attorno, ma a 100 anni qualche acciacco lo si può sopportare. •. R.C.

Suggerimenti