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Due ministri contro la riduzione del Parco

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa
Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa

Scende in campo anche il ministro per l’Ambiente Sergio Costa a difesa del Parco regionale della Lessinia: «Mi preoccupa l’idea che in Lessinia si debba diminuire la tutela della biodiversità attraverso una riduzione del Parco, che quest’anno compie trent’anni. Oggi come non mai bisogna investire sul verde», afferma in una nota. Il suo parteggiare a favore dell’area protetta regionale è motivato anche dal cosiddetto decreto clima, convertito in legge (numero 141 dello scorso 12 dicembre) che prevede l’istituzione delle Zea (Zone economiche ambientali), che corrispondono ai parchi nazionali e che prevedono agevolazioni e vantaggi fiscali per i Comuni ricadenti nelle aree parco e per chi volesse aprire al loro interno attività imprenditoriali ecosostenibili. «Così sarà grazie ai 30 milioni di euro per quest’anno e per il prossimo», aggiunge il ministro Costa, «per il reimpianto di alberi e la creazione di foreste urbane e periurbane nelle città metropolitane e ai 6 milioni di euro per l’istituzione dei caschi verdi per l’ambiente, sul modello dei caschi blu per la cultura, per iniziative di collaborazione internazionale, per la tutela ambientale delle aree nazionali e internazionali protette. L’Italia deve essere un Paese parco, nel quale la tutela dell’ambiente crea lavoro e benessere. Facciamo sì che ciò sia possibile», conclude il ministro. E anche un altro ministro, Federico D’Incà, interviene: «La proposta di legge sulla modifica della superficie del Parco della Lessinia è preoccupante. La riduzione dell’area protetta porterebbe a diminuire la tutela della biodiversità e, mai come oggi, questa iniziativa è insostenibile». Il responsabile dei Rapporti con il Parlamento continua: «Questo Governo ha messo al centro delle proprie politiche il tema ambientale: proprio in merito a ciò, è stata dimostrata attenzione nei confronti dei parchi nazionali. Comprendo le preoccupazioni delle oltre 100 associazioni che sono intervenute per la salvaguardia del Parco e faremo il possibile affinché questo importante patrimonio del Veneto e del nostro Paese rimanga intatto». Alla Camera è intervenuta anche la deputata veronese del Partito democratico Alessia Rotta, «per denunciare come nella Regione Veneto, la maggioranza guidata da Zaia abbia votato per il taglio del 20 per cento del Parco naturale della Lessinia. A Zaia evidentemente non è bastato il terrificante urgano che lo scorso anno ha devastato quasi 30mila ettari di boschi nel Bellunese e sull’altopiano di Asiago e in maniera minore nella foresta demaniale di Giazza. Nell’epoca in cui stanno sparendo superfici enormi di foresta, dalla Siberia all’Amazzonia, con i cambiamenti climatici che stanno producendo apocalissi ecologiche come in Australia, la scelta di un governo responsabile e saggio dovrebbe andare nella direzione opposta, e cioè quella della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile. Evidentemente Zaia, da buon sovranista, la pensa in maniera opposta», attacca Rotta. Il collega di partito, il deputato Diego Zardini denuncia che «per controllare le specie come i cinghiali non serve ridurre l’area protetta e danneggiare la biodiversità; basterebbe approvare le modifiche al Piano ambientale e redigere la Valutazione ambientale strategica. Sono documenti che attendiamo dalla Regione Veneto da otto anni e non si capisce perché non li abbia ancora portati a termine. Perché la Lega non vuole risolvere il problema dei cinghiali con gli strumenti già possibili ma propone invece di ridurre il Parco? Quale scopo nasconde?», si chiede Zardini. «Tenuto conto che la Regione Veneto ha una percentuale di superficie protetta sotto la media nazionale, le aree protette andrebbero aumentate, valorizzate e sostenute». Questa mattina è in municipio a Verona parla Sinistra italiana per ribadire gli stessi concetti: «Dopo una nefasta legge sul (finto) no al consumo di suolo e la pessima legge del Piano casa che incentivano lo sfruttamento del suolo, ora la Regione intende modificare la legge del Parco della Lessinia riducendone la superficie, con aree definite contigue, che di fatto diminuiscono la tutela». Crescono, intanto, le adesioni alla Camminata per il Parco di domenica. Partenza alle 10 da Conca dei Parpari e arrivo per mezzogiorno a San Giorgio. Sono coinvolte 123 associazioni, che a loro volta rappresentano circa 400mila associati, tra cui 23 associazioni della Lessinia, 63 di Verona e provincia, e altre 37 regionali e nazionali. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vittorio Zambaldo

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