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Aperte le piste da fondo

Dopo la bufera, nevicata in Lessinia
52 centimetri sul Monte Tomba

Aperte le piste da fondo
Neve in Lessinia
Neve in Lessinia
Tracciatura Translessinia (video Melotti)

Dopo la bufera di vento e rimasta la neve su Baldo e Lessinia, dando un tocco invernale a una stagione che già si era portata avanti con le tiepide temperature di febbraio. Confermato il detto della saggezza popolare che «se febrar no febrareda, marso scoraia i cuerti e carga le montagne», cioè se febbraio non fa il suo dovere di mese freddo e nevoso, ci pensa marzo a sfondare i tetti e caricare le montagne di neve.

 

Elio Sauro, di Bosco Chiesanuova, che da decenni tieni un diario giornaliero sui fenomeni atmosferici, ricorda che nel 1951 in marzo fece talmente tanta neve che si saliva con gli sci sul tetto della chiesa di San Bartolomeo a Podestaria: per chi la conosce sa che supera in altezza la decina di metri. Quell’anno crollarono ben ventisette tetti di malghe sotto il peso della neve.

 

Non siamo per fortuna a questi livelli: l’ultimo bollettino fornito da Arpav parla di 52 centimetri sul Monte Tomba (1620 metri slm) compresi i 20 centimetri caduti nelle ultime 24 ore; 2,20 metri metri sul Baldo (ma il dato è falsato dall’accumulo creato del vento), con 15 centimetri di neve fresca; 13 centimetri a Bosco Chiesanuova e solo pioggia invece a San Zeno di Montagna.

 

Grazie a quest’ultima precipitazione il 4 marzo Lessinia Touristsport ha inaugurato la stagione invernale: si scia sulle piste da fondo da San Giorgio e da Bocca di Selva fino a Malga Lessinia e rifugio Castelberto. 

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