<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Dalle gare virtuali alle vere auto da rally

Daniele Perlati seduto accanto al pilota Maurizio Grigis
Daniele Perlati seduto accanto al pilota Maurizio Grigis
Daniele Perlati seduto accanto al pilota Maurizio Grigis
Daniele Perlati seduto accanto al pilota Maurizio Grigis

Fino a poco tempo fa, gareggiava solamente on line. Adesso occupa il sedile di una vera automobile da rally, nel ruolo di copilota. Di passare dal virtuale al reale non capita spesso ed è un sogno che si è realizzato per Daniele Perlati. Nel mezzo, s'inserisce un'amicizia nata quasi per caso, dopo mesi di gare disputate nella rete tra appassionati di questo sport che, a quanto pare, non suscita emozioni esclusivamente dal vivo. Il ventiseienne, che vive a Badia Calavena, di professione è idraulico tuttavia da sempre il suo cuore batte per il rally. Da bordo strada, ne ha viste parecchie di sfide svolgersi con il piede sull'acceleratore, finché la curiosità di mettersi al volante l'ha spinto a «macinare» chilometri a bordo di un'auto virtuale. Però tra le mura di casa, attraverso un computer e un simulatore abbinato a sedile, volante e pedaliera che permette di vivere emozioni molto simili a quella che è la realtà. Dopo varie competizioni virtuali, nel periodo della pandemia, Daniele ha conosciuto Maurizio Grigis: pilota classe 1978 di Albano Sant'Alessandro, in provincia di Bergamo, che corre dal 1998 e ha iniziato proprio come navigatore, per poi passare dalla parte della guida. Conta l'intesa e quella è stata immediata: una premessa indispensabile per decidere di condividere l'abitacolo di un'auto dal rally. Da qualche anno, Grigis aveva messo in stand by l'attività rallistica, finché nel 2021 la passione si è ripresentata. Ha deciso quindi di ripartire e, acquistata una Peugeot 106 Rallye, era alla ricerca di un navigatore. Premette che Daniele si era già fatto conoscere per le sue abilità tra i rallisti che competono nel web: insomma, aveva già un nome in quel mondo. «Mi è sembrato un bravo ragazzo per il comportamento, l'educazione e l'impegno. Abbiamo affrontato le prime tre gare insieme, lo scorso anno», racconta il pilota bergamasco, «con buoni risultati ma soprattutto divertendoci». L'obiettivo stagionale, spiegano, è fare esperienza sia a livello di strade che di chilometri percorsi, con l'occhio fisso al cronometro, perché nel tagliare il traguardo da vincitori si spera comunque. Davanti hanno un'avventura piuttosto importante, stavolta oltre confine, che è piena di insidie e richiede sacrifici, anche economici: la partecipazione al campionato Mitropa Cup che tra oggi e domani prevede sedici prove speciali, per circa 165 chilometri sulle strade dell'Austria, con partenza dalla città di Leutschach. Dettagli che Daniele riporta con precisione, la stessa che dovrà avere quando sarà seduto sul sedile di destra, ringraziando gli sponsor per l'opportunità offerta, nella speranza che se ne aggiungano altri. Casco, guanti e tuta sono pronti. Il mezzo pure. «La concentrazione è alta ed è stata allenata on line per diverse ore. Ma», conclude il ventiseienne, «correre davvero, su una vera strada e a bordo della propria automobile, è tutta un'altra cosa».•. M.B.

Suggerimenti