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Il reportage

Dal Corno d'Aquilio alla Bra: Sant'Anna commenta la «discesa in campo» di Tommasi

Tommasi candidato sindaco, le reazioni di Sant'Anna (foto Marchiori)

Il Corno d’Aquilio, 1.545 metri di quota, svetta come un santuario, avvolto nel cielo azzurro. È l’ultima propagine occidentale della Lessinia. Ai suoi piedi, superato l’abitato di Fosse, la freccia indica la contrada Tommasi. Quattro case, aziende agricole, bovini, stalle. Qui, a Sant’Anna d’Alfaedo, a circa novecento metri di altezza, tra le contrade di pietra, quel cognome, Tommasi, è molto più che di casa. E questa comunità ora sogna. Ma anche s’interroga: sarà il caso? È adatto?
Lungo la strada centrale del paese, di fronte alla chiesa, c’è il negozio di alimentari Marogna. Dietro il banco il titolare Renzo, 71 anni, si illumina, quando gli chiediamo dell’enfant du pays Damiano Tommasi. Cioè il quarantasettenne, ex calciatore professionista di Hellas Verona, Roma, Nazionale - «ma gioca ancora nel nostro Sant’Anna d’Alfaedo, i Falchi della Lessinia, che ha il campo a Fosse», - che si candida a sindaco di Verona alle elezioni comunali 2022, per centrosinistra e i civici. «Da un po’, nello spogliatoio, visto che sappiamo del suo progetto, gli abbiamo chiesto: ma chi te lo fa fare? Ma lui parla pochissimo».

Già, ma Verona ha 250mila abitanti, cento volte quelli di Sant’Anna. E poi buttarsi nella mischia politico-amministrativa, senza mai aver frequentato la politica, è una corsa molto in salita, o no? E per di più da “foresto”, cioè non cittadino veronese... «Damiano ha la testa sulle spalle, non è uno sprovveduto. Ha girato il mondo, ha avuto a che fare con la politica, anche per il suo incarico all’associazione calciatori. Insomma: per me e tanti di noi sarebbe un orgoglio che vincesse lui le elezioni di Verona», confessa Renzo Marogna. Nato e cresciuto nel piccolo Comune di montagna, Sant’Anna, che ora sogna di conquistare Palazzo Barbieri. Ora abitato da Federico Sboarina, del centrodestra, che punta a ricandidarsi, come l’ex inquilino Flavio Tosi.
Damiano Tommasi abita con la moglie e i sei figli nelle colline di San Micheletto, in Comune di Fumane, in Valpolicella. Conduce con la moglie la Don Milani Middle School, a Settimo di Pescantina. Ma è Sant’Anna che è cresciuto e ha le sue radici. Qui vivono il padre Domenico, cavatore, i fratelli Samuele - assessore nella Giunta del sindaco Raffaello Campostrini, centrista - Alfonso e Anita, mentre l’altro, Zaccaria, è a Pescantina. Qui Damiano torna spesso. Vicino a Vaggimal, la contrada in cui è vissuto, ci sono quei prati in discesa che da bambino percorreva anche in salita, per riportare su il pallone che finiva giù.
«Damiano Tommasi candidato sindaco di Verona? È stata una sorpresa, ma poi anche noi ci siamo detti: perché no? Ce la può fare. Certo, Verona guarda più a destra, ma lui è semplice, capace di ascoltare e di fare», dice Flavia Morandini, che gestisce un bar pasticceria con il marito Giovanni Lavarini. Flavia recitava nella compagnia Giovani Attori, dove da ragazzino c’erano anche Damiano e i suoi fratelli. «Lo ricordo nei Rusteghi, di Goldoni». Al bar Marogna il vicepresidente del Sant’Anna d’Alfaedo calcio, Flavio Laiti, beve un caffè con l’amico Attilio. «Contano le persone, oggi in politica, e Damiano è valido, capace. Spero ce la faccia». Lo auspicano anche Pasqua e Bianca Campedelli, due anziane sorelle che conoscono la famiglia Tommasi: «Gente seria. Lui meriterebbe l’elezione».
In contrada Cona, Irene Marogna ha da una vita un bar. «Damiano? Lo conosco da ragazzino, da butelotiel», dice Irene, «bravissimo. Gente sana, lavoratori. Spero che vinca lui. Un volto nuovo». Ma possibile che siano tutti d’accordo? «Infatti c’è anche chi non lo è. Qui al bar c’è anche chi dice che l’è un “sinistron”, troppo a sinistra e non va bene. Ma mi digo: ma va là. E si discute. Comunque io sono stata per tanti anni della Lega, ma adesso non posso più vederla. E anche Tosi mi ha stufato». Risaliamo in piazza, vicino alle Poste, dove Fabio Zivelonghi, 39 anni, ha uno studio tecnico. Domanda, ancora: ma non è un azzardo, per Tommasi, mai amministratore, tentare la scalata al Comune di Verona? «Damiano è un amico, ha idee sane, sa confrontarsi», dice Fabio. «È positivo che si spenda in politica». Dal Corno d’Aquilio a piazza Bra.

Enrico Giardini

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