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VAL D'ILLASI

Con il trekking degli studenti la Lessinia si apre all'Europa

Con «Comenius» 200 ragazzi europei sono ospiti di famiglie dell'Est veronese: «Si superano così molti pregiudizi tra i popoli»
Il gruppo di studenti e insegnanti europei a Badia Calavena per il progetto «Comenius»
Il gruppo di studenti e insegnanti europei a Badia Calavena per il progetto «Comenius»
Il gruppo di studenti e insegnanti europei a Badia Calavena per il progetto «Comenius»
Il gruppo di studenti e insegnanti europei a Badia Calavena per il progetto «Comenius»

Studenti e insegnanti di scuola primaria e secondaria di sette paesi europei (Bulgaria, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia e Turchia), con la Catalogna come capofila, sono per questa settimana ospiti di famiglie della Val d'Illasi, coinvolte nel progetto «Comenius» dell'Unione Europea attraverso l'istituto comprensivo di Tregnago e Badia.
I pilastri portanti del progetto sono l'utilizzo della lingua inglese e il tema del trekking, per cui i 27 studenti e i 19 insegnanti che li accompagnano, uniti agli alunni di Tregnago, Badia Calavena, San Mauro, Selva di Progno e San Bortolo sono impegnati «in cammino» sul territorio alla scoperta dei paesi, delle antiche abbazie, delle montagne (sono stati anche sul Carega) e delle città d'arte come Verona e Venezia.
«Ogni paese presenta le proprie modalità di approccio al cammino», spiegano le insegnanti Tecla Dal Forno e Nicoletta Grisi, che seguono da vicino il progetto per l'istituto comprensivo assieme al dirigente Alessio Perpolli, «e condiscono ogni presentazione con canti, balli, attività culinarie per illustrare non solo l'itinerario ma anche il contesto sociale e culturale entro il quale si svolge».
Per l'ospitalità degli amici stranieri in Lessina sono stati coinvolti diversi sponsor, industrie della zona e naturalmente le amministrazioni comunali. Vincenç Roman e Cesc Terrassa sono rispettivamente coordinatore del progetto e preside dell'istituto catalano Francesc Macià che fa da capofila alle altre scuole europee: «Sono due anni di attività intensa, nei quali lavoriamo su diverse aree che vanno dalla storia alla geografia, ma sempre in relazione al cammino che viene sviluppato nei vari meeting che si svolgono a turno in ciascuno dei paesi partecipanti. Sono in tutto 200 gli alunni coinvolti solo nei viaggi, ma molti di più se si considera il lavoro che si svolge in classe», aggiungono, con il pensiero già ai prossimi meeting che in calendario a Barcellona a marzo e a Bratislava a maggio.
Menat Özdemir accompagna sei studenti e altri 3 insegnanti dal Mar di Marmara, a sud di Istanbul, alle montagne cimbre: «Ci piace tutto, dalla qualità del cibo al calore dell'accoglienza (ringraziamo per questo anche le famiglie) e alla bellezza dell'ambiente naturale. Gli studenti italiani che sono venuti da noi l'anno scorso sono rimasti in contatto e anche le famiglie si scrivono», rivelano.
Stoyan Stoyanov è bulgaro e accompagna con il preside della sua scuola anche due studenti: «Per loro è un premio, perché sono molto bravi nell'attività sportiva e si sono classificati al secondo e al terzo posto nella graduatoria nazionale di wrestling. Ma è anche un'opportunità per mostrare che non ci sono solo l'attività sportiva e i videogiochi: questo bagno nella natura è stato per loro salutare», dice l'insegnante, «tant'è che alla fine del trekking erano entusiasti e chiedevano la data del prossimo».
Marta Rovna che coordina il gruppo arrivato dalla Slovacchia (4 studenti e 4 insegnanti) racconta che a scuola è stato fatto l'inquadramento storico e naturalistico di quanto avrebbero trovato durante il loro percorso: «I ragazzi hanno sviluppato il filone della ricerca storica e quello della canzone popolare legata al cammino. La possibilità di essere ospitati in famiglia, inoltre, è occasione per superare certe barriere e certi pregiudizi fra i popoli».
Marek Frommholz e Anna Kufel da Torun, in Polonia, hanno accompagnato 5 studenti tutti di scuola superiore, preparati su testi storici e geografici e con nozioni anche di italiano.
Infine Cristina Fuciu, romena di Remetea racconta che i 4 studenti che accompagna vivono in un piccolo villaggio. «Il cammino preparatorio ci ha portati a sviluppare l'attività fisica nella natura, ma anche capire gli effetti sul fisico di ciascuno, oltre a capire come vivono qui le famiglie e a disgregare certi pregiudizi reciproci».
«I nostri giovani devono fare esperienze di questo tipo, perché l'Europa non è lontana», conclude il sindaco di Badia Calavena Ermanno Anselmi, che ha accolto studenti e insegnanti sul Monte San Pietro in visita ai resti dell'antica abbazia e all'ecomuseo della selce: «e anche questo rientra nell'obiettivo di far capire che si cresce tutti insieme».
Gli spari dei Pistonieri dell'Abbazia sono stati l'attrattiva della giornata, l'effetto stupore impresso sulle fotocamere che porteranno a casa i ricordi più belli.
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Vittorio Zambaldo

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