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Comuni di confine I sindaci chiedono minor burocrazia

L’assessore regionale Federico Caner
L’assessore regionale Federico Caner
L’assessore regionale Federico Caner
L’assessore regionale Federico Caner

I sindaci o loro delegati degli otto Comuni veronesi confinanti con la Provincia autonoma di Trento (Malcesine, Ferrara di Monte Baldo, Brentino Belluno, Dolcè, Sant’Anna d’Alfaedo, Erbezzo, Bosco Chiesanuova e Selva di Progno), hanno partecipato con i loro colleghi dei Comuni di seconda fascia, cioè non direttamente confinanti con Trento, all’incontro a Bosco con il deputato Dario Bond, nominato dalla ministra per gli affari regionali e le autonomie Mariastella Gelmini, presidente del Comitato paritetico per la gestione dei fondi ai territori di confine con le Province autonome di Trento e Bolzano. Era in collegamento da remoto l’assessore regionale Federico Caner, che ha esordito salutando i sindaci e ringraziando per il lavoro svolto il presidente precedente Roger De Menech, che anche Bond ha voluto in squadra come consigliere. Siamo alla stretta finale per la presentazione dei progetti entro il 30 settembre prossimo, destinati a quella fascia di finanziamento di 500mila euro per ciascun Comune confinante. «Auspico che non siano solo dei piccoli fondi per ciascun sindaco, ma costituiscono una strategia più ampia a livello provinciale. Su questo dobbiamo fare un ragionamento più esteso», ha raccomandato Caner, ipotizzando Comuni non solo di seconda ma anche di terza fascia, ipotesi però che non ha visto un grande entusiasmo fra i sindaci presenti. Caner ha parlato di altri 400mila euro che si aggiungono ai 600mila già stanziati e portano il valore a superare il milione di euro: «È un impegno anche per noi come Regione che su questo dobbiamo mettere la nostra quota di cofinanziamento. Il Piano di sviluppo rurale sarà adeguato con più risorse grazie anche a un cambio di criteri nell’assegnazione in cui conterà di più la sostenibilità. Nel Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) il Veneto ha presentato centinaia di progetti per un valore di 24 milioni di euro. Vorremmo puntare in particolare sulla mobilità in montagna sulla viabilità valorizzando anche gli interventi per Cortina 2026. Ma al di là di tutto», è stata la conclusione di Caner, «dobbiamo avere la capacità di investire e abbiamo coscienza che su questo i piccoli Comuni fanno fatica». Bond, entrato nell’incarico due mesi fa, ha confessato di aver colto un certo risentimento: «Per la vasta burocrazia; per le realizzazioni che si concludono anche dopo 5-6 anni dal progetto; per i tempi di pagamento troppo lunghi. È certo che la filiera delle decisioni deve essere accorciata e le carte devono andare avanti spedite», ha detto. Sul tema della semplificazione è intervenuto anche Massimiliano Adamoli, sindaco di Dolcè e in rappresentanza dei sindaci dei 48 Comuni confinanti nel Comitato paritetico, sostenendo la necessità di utilizzare il Fondo anche per creare un ufficio provinciale dedicato, più vicino e più snello. Per i progetti di area vasta le indicazioni sono già orientate: il potenziamento del Comando Compagnia Carabinieri di Caprino; un nuovo distaccamento dei vigili del fuoco in Valpolicella; migliori connessioni telefoniche in Lessinia e sostegno al Film Festival. Serena Cubico, sindaca di Ferrara di Monte Baldo e consigliere provinciale delegato per i Fondi Comuni di confine, ha riconosciuto che la Provincia soffre per carenza di personale che si dedichi ai progetti e si è detta pronta a impegnarsi con il presidente Scalzotto per uno staff di segreteria di supporto alla programmazione e contabilità, idea sostenuta esplicitamente nei loro interventi sia da Lucio Campedelli, sindaco di Erbezzo sia dal collega di Malcesine Giuseppe Lombardi. «Abbiamo un obbligo morale, ancor prima che istituzionale, di spendere questi soldi nel migliori dei modi», ha sottolineato Claudio Melotti, sindaco di Bosco Chiesanuova e Marco Cappelletti, sindaco di Selva di Progno ha messo in guardia dall’allargamento dei finanziamenti a una terza fascia di Comuni: «Avrei delle perplessità a portare questi soldi fino all’Adige, perché rischiamo di fare la fine delle Comunità montane che sono morte nel momento in cui hanno deciso di allargarsi». Bond ha tagliato la testa al toro: «Di terza fascia non se ne parla; per ora dobbiamo solo vincere la battaglia dei tempi e se la Provincia se la sentisse di creare un ufficio di supporto sarebbe una festa per tutti», ha riconosciuto. Nadia Maschi, sindaca di Cerro, ha messo sul tavolo la rete di metanizzazione della montagna: «Se vogliamo disinquinare dal gasolio e dalla legna possiamo pensare a questo, solo con il Fondo Comuni di confine». •.

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