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BOSCO CHIESANUOVA

«Fidas on ice», i donatori pattinano al palaghiaccio e fanno incetta di nuovi volontari

I volontari dell’associazione si sono mascherati di rosso per invitare altri giovani a dare anche loro il proprio sangue. Obiettivo centrato. Struttura aperta fino al 29 gennaio
Il gruppo di donatori di sangue che ha dato vita all’evento «Fidas on ice»
Il gruppo di donatori di sangue che ha dato vita all’evento «Fidas on ice»
Palaghiaccio (Pecora)

Lo slancio finale del palaghiaccio di Bosco Chiesanuova - le ultime due settimane d'apertura, fino a domenica 29 gennaio - è nel segno della solidarietà. 

Ieri pomeriggio, nonostante il tempo nuvoloso, in molti hanno calzato i pattini per divertirsi sulla lastra ghiacciata: famiglie con bambini, comitive di giovani amici. E hanno ricevuto, al contempo, informazioni sulla donazione del sangue, grazie all'evento «Fidas on ice». 

I volontari dell'associazione, presenti in pista e riconoscibili per gli accessori rossi indossati, hanno fatto sensibilizzazione, risposto a domande di nuovi aspiranti donatori, e anche raccolto gli appuntamenti per le prossime donazioni. «Siamo soddisfatti. Temevamo un po', a causa del tempo non bello, ma la gente ha partecipato numerosa lo stesso», commenta Andrea Moro, coordinatore del Gruppo giovani della Fidas Verona, dal quale è partita l'iniziativa. «Insieme a noi abbiamo avuto, come testimonial, i Falchi dell'hockey su ghiaccio che hanno contribuito ad attirare soprattutto i giovani». 

Un'annata difficile 

Al netto della riuscita di «Fidas on ice», è ormai tempo di tirare le fila dell'apertura 2022/2023 del palaghiaccio, in un'annata difficile, da un lato, a causa dei raddoppiati costi gestionali, ma positiva, dall'altro, per la buona affluenza di pubblico, nonostante un calendario accorciato di due settimane. 

Dall'inizio di dicembre a oggi, i pattinatori sono stati complessivamente 18mila: qualche centinaio di persone nei primi fine settimana dicembrini, quando il maltempo non aveva aiutato, e in seguito una media di mille-milleduecento utenti in ogni giornata delle festività, per toccare l'apice dei quasi duemila ingressi nelle date tradizionalmente clou di Santo Stefano e dell'Epifania. 

Quindi, per i gestori, il palaghiaccio di Bosco «ha centrato le previsioni di incasso per il mese di dicembre, e le ha addirittura superate nel mese di gennaio. E l'indotto economico generato per il paese è ancora maggiore, perché vanno conteggiati gli accompagnatori: tipicamente, in una famiglia di tre-quattro persone, a pattinare sono in due».

Considerato questo, gestori della struttura e amministrazione comunale stimano «un passaggio di ospiti nel paese di circa 20mila persone, provenienti da Verona, ma anche da Vicenza, Brescia e Mantova». 

Scelta premiata: c'è voglia di montagna

Commenta il sindaco di Bosco, Claudio Melotti: «La scelta di aprire il palaghiaccio, bilanciando l'impennata dei costi energetici con una riduzione del periodo di apertura, al momento è stata premiata. C'è voglia di montagna, di aria pulita, di divertimento genuino». 

«Vorrei rivolgere un ringraziamento particolare al consigliere Claudio Toffanin, referente per il palaghiaccio oltreché volontario sul campo, e all'intero team di persone che stanno lavorando con grande passione per mantenere la qualità della pista e accogliere i pattinatori. Il palaghiaccio», conclude il sindaco, «resterà aperto fino a domenica 29 gennaio compresa. Ci auguriamo di accogliere ancora tante famiglie e giovani pattinatori. In carenza di neve, questa è una delle strutture sportive e ricreative, per ospiti e per residenti, sulle quali continueremo ad investire anche in futuro».

Lorenza Costantino

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