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Battesimo per le nuove medie «Segno di una comunità libera»

L’inaugurazione della scuola elementare a Cerro FOTO PECORA
L’inaugurazione della scuola elementare a Cerro FOTO PECORA
L’inaugurazione della scuola elementare a Cerro FOTO PECORA
L’inaugurazione della scuola elementare a Cerro FOTO PECORA

Lo spazio della classe, la sua collocazione, la luce che filtra, non sono elementi così neutri o solo estetici, rispetto all’apprendimento perché molti studi hanno dimostrato che un ambiente adeguato influisce e migliora l’apprendimento. Entrare in classe per gli studenti e i loro insegnanti della scuola media di Cerro sarà sicuramente un piacere, già dai corridoi stessi, così ampi e luminosi, con vetrate aperte sulla Lessinia e sull’orizzonte fatto di cielo e verde. Facile, si dirà, quando una scuola è costruita su un prato in declivio, ma se le idee realizzate sembrano sempre ovvie, la soluzione che l’architetto Mario Bellavite e lo studio Arcade hanno sviluppato sulla pendenza del monte ha impegnato non poco nella fase di realizzazione. «Anche per questo, nel consegnare ufficialmente le chiavi all’istituto comprensivo di Bosco Chiesanuova, di cui la nostra scuola fa parte, siamo particolarmente orgogliosi e soddisfatti», ha detto in esordio la sindaca Nadia Maschi passando le chiavi nelle mani del dirigente scolastico Alessio Perpolli, con le bandiere italiana, europea e veneta che sventoleranno sulla facciata dell’edificio. La struttura è su tre piani, uno completamente interrato che ospita la palestra e che sarà disponibile fra una quindicina di giorni. Quello appena superiore che ospita tre aule, oltre ai laboratori di informatica, di arte, di tecnologia e falegnameria, e la «flipped classroom» (la classe capovolta) dove la lezione diventa compito a casa, mentre il tempo in classe è usato per attività collaborative, esperienze, dibattiti e laboratori. All’ultimo piano (o piano zero), che è poi quello a livello del terreno di calpestio per l’ingresso, ci sono la zona d’accoglienza, altre sei aule, la sala docenti e la biblioteca, l’aula magna, che è stata intitolata all’ex sindaco avvocato Danilo Andrioli, spazi per mostre o eventi. In tutto, la scuola ospita un centinaio di alunni suddivisi in sei sezioni e una ventina di docenti, oltre ai collaboratori. Esternamente la scuola ha due spazi importanti: una terrazza panoramica sopra la palestra di 500 metri quadrati e, sul lato opposto, un piazzale di circa mille metri quadrati aggiunto come parcheggio o per attività esterne. Si tratta comunque del primo stralcio del nuovo polo scolastico che sarà completato con l’abbattimento delle vecchie scuole e la costruzione delle elementari accanto al nuovo edificio. Oltre all’ingegnosa idea architettonica, antisismica, la scuola è dotata di soluzioni tecniche d’avanguardia come il riciclo forzato dell’aria, luci a led, riscaldamento a pavimento, connessione internet con fibra ultraveloce, lavagne a monitor multimediale, tende esterne a comando elettrico e banchi e arredi nuovi. La sindaca ha ricordato chi l’ha preceduta nell’ideazione dell’intervento, anche se la realizzazione è tutta merito del suo primo mandato amministrativo: l’ex sindaco Luca Scala che ha elaborato il primo progetto e ottenuto il primo stralcio di finanziamento di oltre un milione di euro dalla Regione tramite l’allora assessore Massimo Giorgetti; l’ex sindaco Paolo Garra per i 2,6 milioni ottenuti dal Fondo Comuni confinanti, tramite il Comune di Bosco Chiesanuova, per i progetti di area vasta; il Bim Adige e la Fondazione Cattolica, la giunta e i collaboratori del comune. Sono intervenuti complimentandosi per il risultato gli onorevoli Dario Bond, presidente del Fondo Comuni di confine, Massimo Ferro, Alessia Rotta, Diego Zardini e il consigliere regionale Massimo Giorgetti, presenti tutti i sindaci dell’Alta Lessinia. «È un grande regalo», ha detto il dirigente scolastico Perpolli, «e l’inaugurazione di una scuola è sempre segno di una comunità libera, dove cresce il futuro e noi docenti ne sentiamo la responsabilità».•.

Vittorio Zambaldo

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